Focus

  Il programma è “Si gonfia la rete” del collega Raffaele Auriemma su Radio Crc, ed ha registrato l’intervento di Nathaniel Chalobah, di seguito qualche stralcio: “Mi manca tanto Napoli ! Dopo la partita ci siamo incontrati, squadra e presidente, ed abbiamo festeggiato. È stato fantastico, ho provato un’emozione fortissima al fischio finale della partita con il Frosinone. Ora sono triste per aver lasciato Napoli, dove ho incontrato amici veri ed una città meravigliosa che porterò per sempre nel cuore. Non c’è mai stata la concreta possibilità che io rimanessi a titolo definitivo al Napoli. Ho fatto un’esperienza importante e sono tornato al Chelsea, non so se vi rimarrò. Peccato, per me sarebbe stato bello restare al Napoli dove ho legato con tutti. Peccato, quando c’era da fare qualche punto in più, siamo stati sfortunati ed abbiamo detto addio allo scudetto. Sarri e la società sono stati perfetti. Sono napoletano, e da buon napoletano amo la pizza e la mozzarella ! “

  Terminato il week-end di amichevoli, offriamo ai nostri affezionati lettori un resoconto sintetico ma esaustivo, delle performances dei calciatori del Napoli impegnati in giro per il mondo.

    Si è appena conclusa la più importante manifestazione europea per clubs, manifestazione che troverà quest’anno, anche il Napoli (scusate…ci piace ancora ricordarlo). Da questo momento si delineano le graduatorie ponendo il Real Madrid in prima fascia e l’Atletico Madrid in seconda. Il Napoli, per la prima volta nella sua storia, si annovera tra le fila della seconda fascia e quindi eviterà squadre del calibro di Atletico Madrid, Borussia Dortmund, Arsenal, Manchester City…

Si disquisisce a volte, sul fatto che una squadra fatta di italiani possa essere più “combattiva” rispetto ad un’altra patchwork, nella quale si parlano tante lingue. Secondo molti, quando l’obiettivo sembra essere irraggiungibile per limiti oggettivi, é il cuore italiano di una squadra che può colmare questo gap…é questo il caso del Napoli, dove a volte la ricerca di un compatriota in squadra non dà risultati, o dove altre volte, con molto impegno lo si ritrova nel solo Lorenzo Insigne ? No, chiaramente non lo è. Nei prossimi anni, riforme federali imporranno l’utilizzo, o comunque la presenza in rosa di più italiani, questo per  provare a risollevare le sorti di una nazionale e di squadre di club, che, in giro per l’Europa e per il resto del mondo, troppe spesso escono sconfitte dal rettangolo verde. Forse però “l’anima italiana” ad una squadra, non sono i calciatori a darla, ma i tifosi; é questo il caso  dell’impareggiabile pubblico napoletano che “fidelizza” Hamsik, sommerge d’amore Higuain, o che ancora,   elegge Reina a proprio condottiero. Forse un calciatore fa uno scatto in più, non perché italiano, ma perché esaltato dai propri tifosi, forse un calciatore ritrae la gamba non perché straniero, ma perché depresso…

    Borussia Dortmund ed Atletico Madrid, squadre dal “fatturato” non elevatissimo, capaci nel corso degli anni, tassello dopo tassello, scoprendo talenti veri, rivitalizzando campioni depressi e qualche volta, acquistando campioni dal rendimento sicuro, grazie quindi ad una mostruosa organizzazione, ad un serio progetto di squadra ed al contributo “fondamentale” di ottimi allenatori, riescono a salire, o quasi, sul tetto d’Europa. Pensare ad un Napoli a quei livelli, significherebbe sognare…