Passivo nel primo tempo, aggressivo nel secondo. La gara contro il Milan ha evidenziato ancora di pi la crisi identitaria della squadra di Garcia. Qual il vero Napoli? Il 4-2-3-1 proposto a partita in corso, dal mister francese, ha evitato la sconfitta, restano per a zero le vittorie negli scontri diretti in questa stagione. Anche la troppa passivit difensiva preoccupa, Garcia dovr porre rimedio: ora contano i risultati
Chi ci capisce è bravo. Qual è il vero Napoli? Quello sfilacciato e passivo del primo tempo o la squadra compatta e aggressiva del secondo? La risposta sembra difficile da trovare. La certezza è che questa volta le scelte di Garcia hanno premiato il 4-2-3-1 proposto nella ripresa con Simeone prima punta e Raspadori a sostegno alle sue spalle: un sistema di gioco che ha quanto meno evitato una sconfitta che avrebbe riaperto una crisi profonda. Restano però i numeri a definire un rendimento deficitario negli scontri diretti: dieci gol subiti e zero vittorie. La fase difensiva è il problema principale da risolvere. Il vuoto lasciato da Kim, numeri alla mano, non è stato colmato. 99 dribbling subiti da inizio stagione, 41 in più rispetto alla precedente, meno tiri respinti e meno respinte difensive, per intenderci le palle spazzate via. Statistiche che denotano una passività difensiva alla quale Garcia dovrà porre rimedio trovando il giusto equilibrio tra i reparti. Sistema di gioco a parte. Perché al di là della forma, cioè a prescindere dal modulo, da ora in poi conterrà la sostanza. Cioè i risultati.