Niente pi soldi da sperperare, niente pi campioni da attrarre con la forza del denaro. Questa la sintesi della mossa del governo cinese che ha sorpreso tutti e che cambier gli equilibri del calcio e del calciomercato nel prossimo 2020. Una vera e propria rivoluzione quella del campionato cinese che dal prossimo anno aprirà le porte a più stranieri ma senza consentire più ingaggi faraonici come era stato negli ultimi anni, quando la Cina aveva saputo attrarre grandi nomi del calcio mondiale in campo o in panchina, riposizionando il campionato cinese nella classifica degli equilibri mondiali e stravolgendo anche i progetti di club e calciatori europei per l’immediato futuro. Due le grandi novità: aumento del numero degli stranieri e soprattutto l’ingresso ufficiale del salary cap, diverso da quello anglosassone ma comunque destinato all’abbattimento di costi altissimi raggiunti in Cina negli ultimi anni.
Niente più “casi” Pellé da 16 milioni a stagione, niente più ingaggi super a stelle – o presunte tali – passate in Europa come meteore o vecchie glorie. I quasi 50 milioni netti pagati dallo Shanghai per Hulk e Oscar saranno soltanto un ricordo. Dal prossimo gennaio 2020, infatti, nessun calciatore straniero presente nella Superlega potrà guadagnare più di 3 milioni di euro all’anno. Tetto addirittura inferiore per i calciatori cinesi, che potranno percepire una cifra non superiore ai 10 milioni di yuan, pari a circa 1,2 milioni di euro a stagione. Una vera e propria mazzata sulle aspettative di chi voleva lasciare l’Europa nei prossimi mesi, una beffa anche per due azzurri come Callejon e Mertens che, in scadenza di contratto, avrebbero potuto scegliere la Cina il prossimo anno. Ora le proposte di rinnovo del Napoli sono più succose di qualsiasi trasferimento in Oriente, prospettiva che potrebbe cambiare le sorti di entrambi nel prossimo futuro.
La prima buona notizia per chi già vive il campionato cinese è che le nuove regole non avranno effetto retroattivo, un sospiro di sollievo anche per chi come Marek Hamsik si era trasferito nella Superlega qualche mese fa e conserverà i suoi benefit (lo slovacco ex Napoli guadagnerà circa 9 milioni a stagione per tre anni). Ci sono però delle eccezioni riguardanti il tetto salariale inserito: le cifre percepite dai calciatori cinesi potranno infatti aumentare fino al 20% per chi fa parte della nazionale, ma l’aumento complessivo degli stipendi pagati da ogni società non potrà essere superiore al 60% delle entrate complessive del club.
A fare da contraltare, però, c’è un’altra novità che apre le porte cinesi al resto del mondo. I club dal 2020 potranno infatti tesserare fino a 6 stranieri per la loro rosa – l’attuale numero massimo si attestava a 3 elementi – Gli allenatori potranno schierare fino a 4 extracomunitari totali per ogni formazione iniziale, una mossa questa che tende a preservare il vivaio dei giovani calciatori cinesi in continua espansione, ma che anche si affaccia all’Europa per rimpolpare il massimo campionato cinese di calciatori che non saranno super star ma che potranno comunque aumentare il livello della Superlega.