Cremonese-Napoli 1-4: Kim vince i duelli Lozano in ripresa, Anguissa fa il compitino


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È un Napoli che incanta. E non solo per il risultato rotondo (l’ennesimo) che arriva nella settimana del «set» vinto ad Amsterdam. Partita dopo partita questa squadra ha acquisito la consapevolezza di potersela giocare contro tutte e lo fa sempre con la personalità delle grandi. Simeone è il miglior dodicesimo uomo che Spalletti potesse chiedere: perché entra con la voglia di un ragazzino ma anche con la concretezza del bomber navigato. Prezioso il lavoro dei terzini che oramai sono diventati assistman di professione (Mario Rui e Di Lorenzo) o addirittura bomber (Olivera). Il centrocampo gira a meraviglia grazie alla lucidità di un Lobotka che non sbaglia un passaggio, una giocata o un contrasto. E poi Kvara: anche quando gioca in punta di piedi è decisivo. 

 

MERET 6
Poco più di uno spettatore non pagante. Perché i pericoli dalle sue parti si contano sulla punta delle dita di una mano sola. Si limita ad aiutare i compagni della difesa nella gestione del pallone. Attentissimo anche nelle giocate con i piedi e rapido nel far ripartire subito l’azione quando i compagni sono ben piazzati.

DI LORENZO 6,5
Cominciamo dalla fine, ovvero il cross per il gol di Olivera. Perché quella è la ciliegina sulla torta. Prima aveva lavorato aggiungendo tre piani di pan di Spagna, un paio di passate di crema e quattro stati di panna per ingolosire il tutto. Non sbaglia un appoggio, un passaggio, un contrasto, un recupero. Praticamente perfetto.

RRAHMANI 6,5
Tunnel e traversa. Si presenta con un bigliettino da visita raffinato. Più da trequartista che da stopper. Fallita la prima grande palla gol, ritorna nella sua zona di competenza e ci mette la solita attenzione. Si lascia scappare Dresser soltanto una volta e rischia grosso. Salvato dall’arrivo in aiuto di Kim.

KIM 6,5
Un totem lì dietro. Eppure c’è ancora qualcuno che prova a sfidarlo nei duelli aerei. Sciocchi. Perché quando stacca di testa non ce ne è per nessuno. Fisicamente ingestibile. Ogni volta che un avversario lo punta nell’uno contro uno lui lo rispedisce nella sua metà campo. Gigante buono, molto buono per il Napoli.

MARIO RUI 6,5
Apparentemente più bloccato sulla linea difensiva. Si stacca poco, praticamente solo quando deve. E allora anche i duetti con Kvara non sono la solita costante della gara. Nella ripresa si libera dai blocchi e inizia a macinare chilometri. Confeziona l’assist per la testa di Simeone che vale gioco, partita e incontro.

ANGUISSA 6
Fisicamente non lo sposta nessuno, però stavolta è più impreciso del solito: questa è la notizia. Si muove tanto, ma spesso senza trovare i giri gusti del suo motore a svariati cavalli. Perde anche qualche duello in mezzo al campo: roba che non si vedeva da almeno 6 mesi. Mai in affanno, ma fa il compitino.

LOBOTKA 7
Un giorno si scoprirà che ha un terzo occhio. Perché altrimenti ad oggi restano impensabili quelle linee di passaggio che riesce a vedere solo lui e che sistematicamente mettono i compagni nella migliore condizione possibile per fare qualunque cosa: vedi l’imbucata sul rigore procurato da Kvara.

NDOMBELE 5,5
Non sfrutta nel migliore dei modi l’occasione che Spalleti gli concede. Trotterella a metà campo senza mai riuscire a trovare il guizzo giusto. Non un’imbucata, non un dribbling decisivo. Fatica a trovarsi con i compagni e anche a trovare la sua giusta collocazione nella mediana azzurra.

POLITANO 6,5
Un altro rigore, un altro gol. Oramai è una certezza dal dischetto. Nel primo tempo è una spina nel fianco continua per la difesa della Cremonese che se lo vede passare da tutte le parti. Poi cala nella ripresa e Spalletti lo richiama in panchina per fargli ricaricare le batterie in vista dei prossimi impegni.

RASPADORI 5,5
9 per hobby, 10 per professione. Perché viene sempre tra le linee e crea il panico con sponde e palloni giocati alla grande. Uno, massimo due tocchi: che spasso per i compagni, che incubo per gli avversari. Quando c’è da buttarla dentro, però, fallisce due occasioni pericolose a pochi passi dalla porta di Radu.

KVARATSKHELIA 6,5
Pagina numero 2 del manuale del grande giocatore: in una partita sostanzialmente anonima fa due giocate che valgono altrettanti gol. Si procura il rigore del vantaggio, serve a Lozano il pallone per mettere in cassaforte la partita. Tutto il resto è movimenti a volte sfasati e qualche pallone perso di troppo.

SIMEONE 8
L’hombre del partido. Dalle sue parti direbbero così. È uno di quelli che quando entra in campo ci mette talmente tanto entusiasmo che è come se al suo posto ce ne fossero due. Indiavolato. E allora il gol è il giusto premio. Ma c’è altro: tipo l’assist con il quale innesca l’azione del 3-1: un cucchiaio di rarissima bellezza.

ZIELINSKI 6,5
Galleggia al suo solito. Tra le linee è una sorta di rullo compressore. Tutti i palloni che tocca si trasformano in qualcosa di buono e il Napoli ne approfitta. Il gioco degli azzurri inizia a salire di giri non appena il polacco ingrana le marce alte. E poi quando punta l’uomo è quasi sempre una sentenza: perché lo salta.

LOZANO 7
Due affondi che non vanno a buon fine rischiano di farlo andare fuori giri. Poi Kvara gli serve un pallone sul quale c’è scritto «Spingere in porta, prego». Lui ringrazia e fa quello che ogni attaccante deve fare. Nel finale si sacrifica dando una mano in copertura sulla fascia dove c’è già Di Lorenzo a tirare la carretta.

OSTIGARD 6
Costretto ad entrare a freddo per sopperire all’infortunio a Rrahmani. Si piazza al fianco di Kim e insieme al coreano va a formare una coppia di buttafuori che farebbe invidia alle più esclusive discoteche della Costa Smeralda. Tiene in tutti i duelli fisici e quando c’è da uscire palla al piede non si tira indietro.

OLIVERA 6,5
Non ha paura di niente. Di un controllo pericoloso al limite della propria area di rigore, di una giocata difficile nell’uno contro uno, ma soprattutto di buttarsi nell’area di rigore avversaria quando c’è da andare a cercare gloria. E lui la trova segnando il gol del poker su assist del capitano.

Il tecnico
SPALLETTI 7,5

Pochi dubbi: sul Napoli primo in classifica c’è il marchio a fuoco di questo allenatore senza macchia e senza paura. La gestione dei suoi attaccanti e delle staffette è una cosa da prendere, studiare e organizzare un master a Coverciano. Subito. La squadra gioca sempre su ritmi altissimi e non accusa mai la pressione. Uno per tutti, certo: ma soprattutto tutti per uno, ovvero per lui.

L’arbitro
ABISSO 6

Metro sempre accorto. Tiene i cartellini nel taschino il più possibile. Poi li tira fuori per non farsi sfuggire la partita di mano, ma nel complesso è sempre sul pezzo. Certo, a un certo punto si aggiunge alla difesa della Cremonese anticipando uno schema del Napoli, ma ci può stare l’errore di posizione. Nella ripresa evita che gli animi si accendano. Non ha dubbi sul contatto Bianchetti-Kvara nel primo tempo.

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/calcio_napoli_cremonese_pagelle-6978919.html

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