Da Conte a Sarri e Mihajlovic, in panchina con il nemico


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Contestati ancor prima di cominciare. L’argomento che
riguardava solo i calciatori adesso è pane quotidiano per
gli allenatori. I quali in pratica vanno ad occupare panchine
contro la chiara volontà della tifoseria. Quasi sempre sono
i trascorsi precedenti a far azzerare le simpatie verso il nuovo
ospite, il salto della barricata non va giù a molta gente
perché gran parte di essa contesta il nascondersi dietro le
frasi fatte «siamo professionisti» oppure «i
percorsi professionali potrebbero portarmi ovunque».

Nell’estate delle panchine girevoli, si assiste a tutto e di
più nel nostro calcio. Il caso Sarri è quello che
riguarda da vicino i napoletani, il Comandante osannato e
idolatrato che potrebbe passare sulla sponda bianconera. Un
sacrilegio da queste parti, il prosieguo del voltafaccia già
inflitto da Higuain. Tutta la città tifa per la conferma di
Maurizio al Chelsea, non che la cosa riguardi direttamente il
Napoli che non se lo ritroverà tra i piedi se non in Europa,
sorteggi permettendo. Il professionista va dove ci sono lavoro e
guadagno ma vallo a spiegare a chi non ha mai cancellato dalla
mente i ricordi un po’ magici e un po’ struggenti di quello
scudetto evaporato un anno fa: il Masaniello che voleva dare
l’assalto al palazzo e che platealmente mandò a quel
paese i tifosi juventini allo Stadium, adesso si veste di
bianconero? Non gliela perdoneranno, questo è certo
perché sarebbe il tradimento di una filosofia, la resa
dinanzi a quel potere che gli strappato via il sogno
scudetto.

From: Il Mattino.

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