Da Diego al dramma del fallimento tutto l’azzurro di Perinetti ds del Genoa


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Non è forse un caso che l’arrivo di Giorgio Perinetti alla direzione generale del club sia coinciso con 4 punti in due trasferte per il Genoa (Cagliari e Milan). La gloriosa società rossoblù, messa in vendita dall’industriale avellinese Enrico Preziosi, aveva così annunciato sul proprio sito internet l’arrivo del sessantaseienne dirigente romano, reduce dal doppio salto serie D-serie B con il Venezia. 
Stasera a Marassi il “luminare” che ha attraversato tutte le categorie, passando dai fuoriclasse di Roma e Napoli ai calciatori dei vivai, valorizzando a Bari due futuri commissari tecnici della Nazionale (Antonio Conte e Giampiero Ventura), sfida un pezzo della sua vita professionale. Al Napoli sono legati due momenti differenti e intensi della carriera di Perinetti, che ha lasciato in città solidissime amicizie, come quelle con gli storici collaboratori Ciro Femiano e Luciano Tarantino. Si trasferì nel club azzurro che pochi mesi prima aveva festeggiato il primo storico scudetto nell’87. Diventò il responsabile di un vivaio che tirava fuori talenti a ritmo continuo e il primo collaboratore di Luciano Moggi, di cui raccolse l’eredita nella primavera del ‘91. Quella squadra, vinti un altro scudetto e la Coppa Uefa, stava per chiudere con sofferenza il ciclo d’oro con Diego Armando Maradona. Toccò a Perinetti andare a casa del campione, in un pomeriggio di fine marzo, per dirgli che era stato trovato positivo alla cocaina e che sarebbe stato squalificato. Il direttore sportivo riorganizzò la squadra, sotto la direzione del presidente Corrado Ferlaino, affidandola a Claudio Ranieri e prendendo stranieri di valore come Laurent Blanc, Jonas Thern e Daniel Fonseca. Si dimise quando venne esonerato il tecnico romano e al suo posto arrivò Ottavio Bianchi. La seconda tappa di Perinetti a Napoli fu la stagione e mezza in serie B durante la presidenza di Salvatore Naldi, dal 2002 al 2004. La salvezza all’ultima giornata, poi l’ambizione di portare il Napoli in A, con la presentazione in piazza Plebiscito di un allenatore (Andrea Agostinelli) e di un gruppo di calciatori che si sarebbero rivelati non all’altezza.

From: Il Mattino.

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