Strana la vita di un figlio d’arte. Nel Napoli c’è Giovanni Simeone – il Cholito – che ha deciso con un suo gol allo scadere l’ultimo big match vinto dagli azzurri al Maradona contro la Roma. Nello Spezia, invece, c’è Daniel Maldini che si differenzia dal collega del Napoli perché non ha un soprannome, ma come lui non ha un posto fisso in squadra. Strano il destino di un Maldini, terzo della sua generazione. Figlio di Paolo e nipote di Cesare, Daniel (21 anni) è stato “spedito” a La Spezia in estate per farsi le ossa.
Il palmares è precoce come quello si papà Paolo, perché a 20 anni ha già vinto uno scudetto con il Milan: quello della stagione scorsa, arricchendo il titolo anche con il suo contributo in termini di gol. Ne ha segnato uno, caso del destino, proprio contro lo Spezia, nella vittoria del saettembre 2021. Non abbastanza però per convincere il Maldini dirigente a confermarlo anche per questo campionato.
È andato allo Spezia dove pure non è che abbia trovato troppo spazio mettendo insieme appena 8 presenze condite da un solo gol. Rappresenta il nuovo che avanza e sfida il Napoli nel solco di quelle indimenticabili degli anni ’80 tra gli azzurri e il Milan di suoi padre. Paolo di quella squadra era già un intoccabile e contribuiva ad alzare il muro contro Maradona e compagni. Daniel, invece, preferisce la fase offensiva, galleggia tra le le linee e gli piace puntare la porta avversaria. Potrebbe essere lui il jolly a disposizione di Gotti domenica all’ora di pranzo, con un tifoso in più: papà Paolo che gli ha chiesto un aiutino per fare lo sgambetto al Napoli e sperare nella rimonta che sembra impossibile.