Dalla bocciatura al sogno Bleus: Malcuit, la rivincita con Ancelotti


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La voglia di una rivincita su un allenatore italiano grazie a un allenatore italiano. Sei anni fa Kevin Malcuit, nuova freccia azzurra sulla fascia destra che punta ad effettuare il sorpasso su Hysaj nelle gerarchie di Ancelotti (finora 5 presenze in campionato per 344’ e nessuna apparizione in Champions League), aveva deciso di lasciare il calcio. «Chiamai perfino mia madre per darle questa notizia», raccontò anni fa il franco-marocchino, fratello di calciatore (Samir), acquistato dal Napoli a inizio agosto come alternativa a Hysaj dopo un lungo casting. Era stato l’italiano Claudio Ranieri a far spegnere la voglia del ventenne attaccante Kevin. «Quell’allenatore arrivò al Monaco, appena acquistato dai russi, e disse che non gli servivo. Così, senza avermi mai visto. Mi pagarono un anno e mezzo di stipendio e ciao, fine di tutto. Ero andato via da casa giovanissimo per coltivare questo sogno ed era tutto finito. Ero disgustato», spiegò in una lunga intervista al sito SoFoot.com dopo aver recuperato il posto nella Ligue One ed essere finito nel mirino del ct francese Didier Deschamps.  
E l’allenatore, intanto diventato campione del mondo a vent’anni dal trionfo come capitano dei Bleus, continua a monitorare Malcuit perché un laterale (ha intanto cambiato ruolo) come lui può fare comodo dato che non è stato selezionato dal Marocco.
LA TRASFORMAZIONE
Storia della Coppa d’Africa 2017. Kevin giocava ancora nel Lille quando arrivò un segnale di interessamento dallo staff marocchino. Lui rifiutò la convocazione e sui social il giocatore venne attaccato. «Ma vi fu un equivoco: io non volevo rinunciare alla nazionale del Marocco, volevo semplicemente non interrompere la mia stagione in Francia per partecipare alla Coppa durante il campionato». Malcuit non è stato convocato per i Mondiali da Francia e Marocco ma ha avuto la grande chance di essere acquistato dal Napoli dove il titolare sulla fascia destra, dal primo anno di Sarri, è Hysaj. «La concorrenza non mi preoccupa, anzi mi migliora». Nella squadra di Ancelotti in cui giocano tutti, talvolta cambiando anche ruolo, Kevin si trova bene. Il suo Ancelotti, cioè l’allenatore che gli cambiò posizione in campo, si chiama Michel Estevan, allenatore del Frejus St. Raphael, squadra di categoria inferiore che tesserò Malcuit dopo la rottura col Monaco. «Giocavo da attaccante e non capii cosa avesse in mente il tecnico quando mi disse di giocare da laterale durante un allenamento. Il primo avversario da marcare fu Ayew del Marsiglia». E allora Kevin si mise a studiare i migliori laterali al mondo, un video dopo l’altro per capire i movimenti di attacco e difesa di Lahm («La sua calma») e Marcelo («Il suo vigore»). «Mi sono spesso detto che se non avessi accettato di cambiare ruolo a quest’ora probabilmente mi troverei ancora a giocare in una categoria inferiore». E invece no, è a Napoli, tenuto in considerazione da Ancelotti e seguito sempre dall’occhio vigile di Samir, il fratello che studia le sue partite sui dvd e poi gli dà consigli. 
MESSAGGIO A DESCHAMPS
A differenza degli altri azzurri di origini africane nati in Francia (Koulibaly, Ghoulam e Ounas) lui continua a sognare la maglia dei campioni del mondo. «La mia preferenza è per i Bleus», spiegò a SoFoot.com e adesso aspetta che Deschamps faccia un salto a Napoli, dove spera di diventare protagonista. È entrato per ora nel cuore dei tifosi azzurri con le sue progressioni sulla fascia ma anche con quel messaggio alla Juve dopo la sconfitta del 29 settembre: «Vi aspettiamo a Napoli». E dopo il pareggio con la Roma (venti buoni minuti finali al posto di Hysaj per l’assalto ai giallorossi e un’infinità di cross per Insigne e Mertens) ha scritto sui social: «Never give up». Mai mollare, aspettando che Ancelotti gli affidi il posto da titolare

From: Il Mattino.

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