De Laurentiis rialza il Napoli: «Lo scudetto di Natale non conta. E non aspetto più per lo stadio»


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Troncare ogni timore e sopire le prime incertezze che vive in
questo momento il Napoli. E lo fa per primo Aurelio De Laurentiis.
Non si ferma mai, il numero uno del club azzurro: ieri sera da
D’Angelo-Santa Caterina per la cena di Natale con la sua
squadra e poi di nuovo a Roma perché c’è
l’altra sua creatura, il cinepanettone in uscita, da
coccolarsi.

Presidente, quanto ci è rimasto male e quanto pesa
l’esclusione dalla Champions League?

«Quando si perde, uno ci resta sempre male.
L’eliminazione mi pesa perché a Rotterdam bisognava
essere più concentrati. Quando è arrivata la notizia
del City, non dovevamo perdere l’occasione di conquistare una
vittoria in più per essere testa di serie nel sorteggio di
Europa League. Abbiamo perso anche una parte del jackpot che
avremmo potuto utilizzare per investire o nel settore giovanile o
in qualche giovane prospetto».

Quale importanza può ora avere l’Europa League
che lei non ha mai davvero amato?

«Negli ultimi tempi l’hanno valorizzata di più:
però come la Coppa Italia rischia di togliere energie al
campionato. Ma noi siamo il Napoli e il Napoli deve farsi sempre
onore. Faremo di necessità virtù quindi giocheremo
con tanti cambi e potremmo misurare il valore vero e totale degli
acquisti che abbiamo fatto negli ultimi tempi»

Il Lipsia non è un avversario
semplice?

«No, non lo è. Ma noi dobbiamo andare più
avanti possibile in ogni competizione».

Cosa sta succedendo al simbolo del suo Napoli, ovvero
Hamsik?

«Ogni giocatore ha dei momenti no. Bisogna avere pazienza e
bisogna non pretendere un risultato immediato da un grande
calciatore che dobbiamo aspettare torni quello di
prima».

Cosa pensa del poco utilizzo di alcune riserve come Ounas e
Rog?

«Sarri è un fantastico allenatore, grazie a lui
giochiamo in maniera diversa da tutti gli altri. I tempi di
assimilazione del suo gioco sono più lunghi e Sarri è
estremamente responsabile e non vuole distruggere un patrimonio del
Napoli. Ma ora arriveranno i momenti in cui tra Europa League,
Coppa Italia e campionato, tutti troveranno il loro
spazio».

Berlusconi si dice suggerisse la formazione persino a
Sacchi. Lei questa tentazione l’ha mai avuta?

«Sarri è più unico che raro e gli ho sempre
dato il massimo della fiducia e quindi non posso insegnare a un
maestro di quel tipo di calcio cosa fare. È lui che deve
insegnarlo a me. E in tre anni mi ha insegnato tanto».

La clausola da 8 milioni la preoccupa? O vede un lungo
futuro con lui?

«Mai preoccupato di nulla nella mia vita. Reja, Mazzarri,
Donadoni, Benitez dal rapporto con noi si sono avvantaggiati. E
anche il Sarri si è elevato al rango di allenatore di primo
livello».

Quindi?
«Io sono un uomo concreto, se gli altri vogliono rimanere con
me sono più che ben accetti. E Sarri in particolare
perché è una persona perbene».

From: Il Mattino.

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