L’evidente beneficio fiscale sui redditi di lavoro per chi si trasferisce dall’estero in Italia del Decreto Crescita movimenta il mercato. Gli ingaggi dei big costano molto meno che in passato. Due condizioni chiave: aver vissuto all’estero negli ultimi due anni e promessa di rimanere in Italia per almeno i prossimi due. Occhio a Pogba e James.
Josep Guardiola? Paradossalmente conviene piú di Maurizio Sarri. In proporzione, ovviamente. Ma anche gli stipendi di Pogba, James, Griezmann e compagnia sono decisamente meno improponibili rispetto al recente passato. La grande novitá (ve l’abbiamo giá spiegata dettagliatamente QUI) di questa sessione di calciomercato italiano é contenuta nell’articolo 5 nel Decreto Crescita (Dl n. 34 pubblicato il 30 aprile nella Gazzetta Ufficiale n. 100): importanti sgravi fiscali per aziende che assumono personale che ha risieduto all’estero (sia italiani sia stranieri) almeno negli ultimi due anni. Gli assunti, però, devono impegnarsi a restare in Italia per almeno 24 mesi. In questo modo é possibile fruire dell’esenzione ai fini IRPEF del 70% dei redditi da lavoro. Questo vuol dire che la tassazione è calcolata solo sul 30% dello stipendio percepito e non sul 100% (in pratica, ogni 100 euro di stipendio, 70 euro sono esentasse). La percentuale di esenzione sale al 90% per chi viene assunto da un’azienda con sede in Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia. La durata del beneficio fiscale è di 5 anni (poi prorogabili di ulteriori 5 al ricorrere di determinate condizioni). Cosa significa in soldoni? Gli stipendi al lordo costano molto (ma molto) meno ai nostri club.
Guardiola vs Sarri: paradossalmente conviene il catalano
Facciamo subito chiarezza. Guardiola non si muove per meno di 20 milioni di euro netti, mentre Sarri ne chiede sei netti. Sono cifre totalmente differenti, su piani diversi, per allenatori con curriculum decisamente diverso. Ma l’esenzione fiscale la Juventus la otterrebbe sul catalano e non sull’ex Napoli, che é rimasto all’esterno una sola stagione e quindi non rientra negli effetti del Decreto. Sarri al lordo costerebbe quasi 12, mentre Guardiola, che al lordo sarebbe costato in passato circa 38 milioni a stagione, adesso ne costerebbe 25/26. Un evidente risparmio.
Giocatore/Allenatore | Stipendio Netto | Quanto costava al lordo | Quanto costerá al lordo |
Antonio Conte | 12 | 23/24 | 16 |
Josep Guardiola | 20 | 38 | 25/26 |
Maurizio Sarri | 6 | 11/12 | 11/12 |
Paul Pogba | 17 | 32/33 | 23/24 |
James Rodriguez | 7 | 14 | 9/10 |
Paulo Fonseca | 2,5 | 5 | 3,2 |
James al Napoli? Costerebbe quanto Insigne
Lorenzo Insigne percepisce al Napoli 4,6 milioni di euro netti piú bonus, che al lordo sono quasi nove. James Rodriguez nell’ultima stagione al Bayern Monaco aveva un ingaggio di sette milioni netti, che in passato sarebbero stati quasi 14 al lordo per il Napoli, ma che ora (visto che Napoli é in Campania e l’esenzione fiscale IRPEF si alza al 90%), sarebbero al lordo meno di 10. In pratica il club azzurro potrebbe offrire uno stipendio da top al colombiano, pupillo di Ancelotti, senza svenarsi.
Inter, che risparmio con Conte
L’Inter ha riportato Conte in Italia e ne godrá i benefici. Nel triennale (12 milioni netti) firmato con il tecnico nerazzurro il risparmio grazie al nuovo Decreto é di circa sei milioni di euro a stagione (anziché 24 a stagione l’Inter pagherá 17/18). Anche Ramsey (Juventus) e Godin (Inter) rientrano in quest’ottica. La Roma ha scelto per la panchina Paulo Fonseca (Shakhtar Donetsk) anche per motivi economici.