Nell’approfondimento settimanale abbiamo messo a confronto la crescita di partenopei e bianconeri, provando a comprendere in cosa differenziano. Inappropriato considerare il “fatturato” il principale alibi al lungo dominio della Juventus.
“Siamo la diciannovesima squadra al mondo, non abbiamo debiti e siamo un modello virtuoso. Forse non riusciremo a battere la Juventus, ma con quel fatturato avrei vinto anche io 10 scudetti. Noi ci siamo andati molto spesso vicini”. (Aurelio De Laurentiis, 19/11/2018)”
L’ennesima esternazione del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha creato il consueto strascico polemico. La differenza economica tra bianconeri e azzurri come giustificazione del risultato sportivo. Un concetto fin troppo banale, spesso sfruttato come cavallo di battaglia dal numero 1 del Napoli Calcio. Nel 2016 lo stesso De Laurentiis aveva tuonato: “Sapete cosa c’è dietro alla Juventus? La Ferrari, la Maserati, la Chrysler, la Fiat. Datemi 100 milioni in più di quelli che fattura il Napoli, poi vediamo se non vinco anche io lo scudetto”.
Gli aveva fatto eco il suo ex allenatore Maurizio Sarri nel corso del 2017: “Fatturato della Juve troppo alto, loro fanno un altro campionato“. Un ritornello che si ripresenta puntuale ad ogni sfida tra i campani e i piemontesi. Un confronto che, però, merita di essere approfondito in maniera più lucida e meno superficiale.
Ricavi in milioni di euro al termine del bilancio
Juventus | Napoli | |
2008 | 201,5 | 90 |
2011 | 165 | 118 |
2015 | 348 | 153 |
2016 | 388 | 155 |
2018 | 504 | 210* |
*Stima su dato non ancora disponibile
La crescita della Juventus, graduale e pianificata
Nel 2008, dopo la prima stagione da neopromossa della Juventus, i ricavi complessivi nel bilancio bianconero si aggiravano sui 200 milioni di euro (201,5 per la precisione). La Juventus non aveva uno stadio di proprietà, produceva ricavi commerciali per soli 40 milioni di euro ed era distante anni luce dai top club europei. Nel 2011, dopo un paio di annate negative, la Juventus certificava il suo fatturato a 165 milioni di euro, in calo rispetto agli anni precedenti, e superiore di soli 47 milioni di euro rispetto a quello del Napoli 2011 (118 milioni di euro). Da quella stagione in poi, grazie allo Stadium, alle vittorie in Italia, a diverse intuizioni di mercato del duo Marotta-Paratici (Pogba, Pirlo, Vidal, Tevez, ecc) ad alcune buone prestazioni europee, la Juventus ha iniziato la sua scalata, che l’ha portata a chiudere gli ultimi due bilanci sopra i 500 milioni di euro di fatturato, fissandosi stabilmente nella top-10 delle potenze economiche calcistiche europee. L’arrivo di Cristiano Ronaldo, in estate, ha poi alzato ulteriormente l’asticella: al momento la Juve non ha niente da invidiare a nessun altro club d’Europa.
Juventus | Napoli | |
2008 | 14 | 15 |
2011 | 11,5 | 22 |
2015 | 51 | 14 |
2018 | 58 | 20* |
*Stima su dato non ancora disponibile
Napoli virtuoso, ma con l’enorme problema dello stadio
Il percorso del Napoli di De Laurentiis, seppur anch’esso virtuoso, è stato decisamente diverso. Il presidente partenopeo ha raccolto il Napoli nei meandri della Serie C e in meno di 15 anni lo ha portato ad essere un top club italiano e un club rispettato anche a livello europeo. Il bilancio del 2018 del Napoli chiuderà con un fatturato di poco superiore ai 200 milioni di euro, più del doppio rispetto a quello di 10 anni fa, ma cresciuto di soli 55 milioni rispetto ad esempio ai 145 milioni di ricavi del 2013. Il Napoli non è mai riuscito negli anni a crescere dal punto di vista commerciale (nel 2010 33 milioni di euro di ricavi, attualmente siamo sui 40) e ha anche faticato a produrre utili dallo stadio. Il progetto di ricostruzione e rimodernizzazione del San Paolo è iniziato piano piano, ma procede a rilento. Il Napoli è ancora troppo legato alle entrate derivanti dalla vendita (o plusvalenza) di calciatori (nel 2017 con le cessioni di Higuain e Gabbiadini arrivò a 300 milioni) o dai premi UEFA. Ed in questo senso sta proprio il più grande gap con la Juventus, che invece da diverso tempo ha cominciato a differenziare il suo modo di produrre utili.
Non si vince solo per il “fatturato”, lo conferma la Champions
In 10 anni la Juventus ha aumentato il suo fatturato di 300 milioni di euro, il Napoli di 100 milioni. Gli investimenti portano investimenti ed è scontato dire che la societá di Andrea Agnelli ha avuto sicuramente più disponibilità rispetto a quella campana. Entrambe comunque rispettando i vincoli del fair play finanziario ed entrambe (ancora più lodevole) chiudendo spesso i bilanci generali con un segno positivo. La Champions League, però, ha confermato che squadre che hanno speso tantissimo e che negli anni sono cresciute altrettanto anche dal punto di vista economico (PSG, Manchester City o anche Manchester United) hanno faticato ad imporsi a livello di risultati. “Vincere per 10 anni di fila” non è dovuto, non è facile, non è immediato nemmeno avendo fatturati nettamente superiori. E De Laurentiis, invece che appellarsi di continuo al solito refrain, dovrebbe ponderare nuove soluzioni per migliorare il fin qui già eccellente lavoro svolto e per mettere in discussione la leadership della Juve anche da questo punto di vista. Il club bianconero deve essere una locomotiva a cui agganciarsi per crescere ancora, non una continua giustificazione.