L’allenatore del Napoli ha attacco duramente la squadra dopo la sconfitta con lo Spezia: “Non avete gli attributi”
Dopo la sconfitta con lo Spezia, la terza nelle ultime cinque partite e di certo la più dolorosa e amara, Rino Gattuso s’è presentato al cospetto delle telecamere piuttosto provato: sembrava seriamente preoccupato, facciamo anche un po’ rassegnato, ma probabilmente stava soltanto eliminando le tossine della clamorosa sfuriata contro i suoi giocatori andata in scena poco prima negli spogliatoi dello stadio “Diego Armando Maradona”.
Un’iradiddio, Rino. Incavolato come mai finora nei tredici mesi di Napoli: ha preso la squadra di petto, l’ha accartocciata e ridotta in mille pezzi. Urla e cazzotti al muro. Parole in libertà, senza freni e senza filtri, innescate dalla rabbia e dalla delusione: sconfitta incredibile e difficilmente spiegabile, quella di mercoledì, ma anche sconfitta da analizzare e metabolizzare in un clic. Il concetto base? La mancanza di carattere: “Non avete gli attributi”, tanto per usare un eufemismo, è la frase ripetuta da Gattuso a ripetizione. Come un mantra. A qualcuno, per il nervosismo e il dispiacere, gli occhi sono anche diventati rossi, come quando si trattengono le lacrime, e quasi tutti gli azzurri hanno condiviso il sentimento della mortificazione. Buon segno, certo: significa che lo spogliatoio è con l’allenatore, è dalla sua parte. Però non basta, ormai è evidente: urge un corso di cazzimma, accelerato, altrimenti il pericolo di perdere la Champions e soprattutto i suoi ricavi si abbatterà come un uragano. Altro che cazzotti ai muri.
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