I suoi passi fanno bum bum sull’erba, e non è un modo di dire: se sei vicino al campo, come a Ferrara, li puoi ascoltare davvero. Ghoulam sta impressionando in questo avvio di stagione: non solo segna, come mai prima nella sua carriera (due gol in un mese in campionato), ma brilla per l’esecuzione degli assist, le volate sulla sinistra e i vari dribbling. Sinistro purissimo anche se alla Spal il suo euro-gol lo ha fatto di destra: accarezza la palla, spinge, aggira gli avversari, stringe. Il ragazzo ha corsa potente e soprattutto pare non stancarsi mai, tant’è che con Reina e Koulibaly è l’unico che ha giocato sempre titolare senza mai essere sostituito: 900 minuti totali, recuperi a parte. Ha una resistenza allo sforzo che al momento non ha eguali nel suo ruolo in Italia.
Lungo quella sottile linea bianca che separa il campo da tutto ciò che non lo è, Ghoulam sta mostrando il suo volto migliore: d’altronde, in questa fase iniziale è pure senza concorrenza, perché Mario Rui è ancora alla ricerca della sua forma migliore. Però il rendimento di Ghoulam negli ultimi tempi ha decisamente spostato gli equilibri. Ed è quasi una riscoperta, dei terzini sinistri: il Manchester City ha pagato quasi 60 milioni al Monaco per Mendy, che si è appena infortunato. Ghoulam con Sarri è cresciuto a fari spenti: l’allenatore di Figline ha molto lavorato per migliorare la sua fase difensiva. Ma anche quella offensiva: l’esterno basso deve essere tecnico e di gamba rapida.
Ed è per questo che il povero Strinic ha recitato con Sarri un ruolo di comparsa.
Intoccabile, in questo avvio di stagione. Ma anche lo scorso anno non ha saltato neppure una delle gare che contano: in Champions le ha giocate tutte e ora stanno un po’ tutti a celebrarlo. Come si fa con i talenti che d’improvviso sbocciano. Lo vogliono tante grandi d’Europa, anche se qualcuno ha già perso il treno giusto. L’ha perso l’Inter, che ebbe contatti quando era ancora al St. Etienne risolti in niente. Sulla schiena il 31 fin da quando ha messo piede a Napoli: in Francia aveva il 13 e solo per una breve parentesi il vero numero dei terzini fluidificanti di una volta, il 3.
From: Il Mattino.