Giampaolo, il tabù dell’altro Sarri: cinque sconfitte contro il Napoli


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«Qualità. Senza, non puoi giocare bene»:
è il primo comandamento del Giampaolo-pensiero.
L’allievo prediletto di Maurizio Sarri, l’allenatore che
per qualche giorno ha accarezzato il sogno di raccogliere la sua
eredità va alla sfida di Ancelotti. Si capì che non
ne sarebbe stato il successore nel ventre di Marassi, dopo
l’ultimo Sampdoria-Napoli. Ebbe la cattiva idea di bollare come
«semplici sfottò» i cori beceri degli
ultrà doriani che portarono alla storica sospensione della
gara. A Napoli non sarebbe stato accolto con rose e fiori.

Probabilmente proprio per evitare contatti con Sarri, la
candidatura di Giampaolo non è poi decollata. Ancor prima di
trovare la disponibilità di Re Carlo Ancelotti, De
Laurentiis in ogni caso era stato assai cauto sul nome
dell’allenatore di Bellinzona. Il tecnico di Figline ne
è sempre stato incantato: tant’è che per due anni
di seguito lo ha votato per la Panchina d’oro. Questione di
feeling. «La qualità da sola non basta. Non deve
essere anarchica. Deve essere al servizio della squadra. La
qualità fine a se stessa è inutile. Se ho un
giocatore di qualità, un trequartista, che non rientra e non
corre, è uno in meno. E non posso permettermelo»,
è il suo credo. È alla sua terza stagione con la
Sampdoria e con il Napoli ha vinto solo due volte nella sua
carriera: quando era al Cagliari, nella prima dell’era De
Laurentiis in serie A, e l’anno dopo col Siena. Nelle ultime
cinque sfide con gli azzurri, gli azzurri hanno sempre vinto.

From: Il Mattino.

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