Giordano sicuro: «Cari napoletani, Ancelotti vi farà divertire»


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La Lazio lo ha cresciuto, il Napoli lo ha fatto diventare campione.
La storia di Bruno Giordano, biancoceleste a vita nato nel
quartiere giallorosso di Trastevere, fa sempre riferimento
all’altra squadra del suo cuore, il Napoli appunto.
«Soccavo, Maradona, il San Paolo, lo scudetto sono ricordi
che nessuno mi toglierà mai, sono la parentesi più
felice della carriera».

Napoli-Lazio è da sempre la sua
partita.

«Direi di sì, per ovvi motivi. Si affrontano due
squadre simpatiche, che stanno facendo bene in campionato e non
soltanto da adesso. Oltre ad essere due formazioni che giocano in
maniera divertente, sia pure con filosofie differenti».

Ancelotti è più pragmatico di
Sarri.

«Decisamente, verticalizza meglio la manovra. Con Sarri ci
siamo divertiti, con Ancelotti siamo sulla buona
strada».

La Lazio sembra l’eterna incompiuta.
«Ogni anno le manca qualcosa per fare il grande salto,
però è lì, se la gioca sempre per
l’Europa».

Nelle ultime sfide è andata meglio al
Napoli.

«In qualche partita sono stati piccoli particolari a fare la
differenza, tipo squalifiche o infortuni. Alla fine è venuto
fuori il maggior tasso tecnico degli azzurri».

Domenica Inzaghi e Ancelotti si ritrovano dopo la lunga
sosta.

«Però la coppa Italia non è stato un semplice
allenamento, è servita ai due tecnici per capire lo stato di
forma dopo lo stop. Da quello che ho visto, si sono ripresentate in
campo in forma discreta».

Napoli ancora favorito?
«Immagino una sfida più equilibrata rispetto alle
altre. Peseranno le assenze di Insigne, Allan e Koulibaly. Mai come
questa volta la Lazio ha buone possibilità di portare a casa
un risultato positivo. Senza gli squalificati, avrei detto Napoli a
occhi chiusi».

Il San Paolo sta scoprendo Milik.
«E’ un 94, elemento valido e con una grande forza di
volontà. Sta raggiungendo livelli di rendimento molto alti,
non è cosa da poco per uno che si è lasciato alle
spalle due incidenti gravi».

Nella Lazio invece c’è il napoletano
Immobile.

«Giocatore nel quale un po’ mi rivedo. Non tanto per le
caratteristiche tecniche quanto per la grinta che mette su ogni
pallone e per quella voglia di non arrendersi mai».

From: Il Mattino.

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