Allo stadio Olimpico Grande Torino agganciò Maradona, un
giorno storico il 16 dicembre 2017: Hamsik toccò quota 115
gol nel 3-1 del Napoli sui granata di Mihajlovic. A Torino
domenica, dove tornerà in campo dal primo minuto
nell’anticipo delle 12.30, ritroverà Mazzarri,
l’allenatore che a Napoli gli fece fare il definitivo salto di
qualità e stravedeva per lui prevedendogli un futuro da
allenatore. Marek lo considera come un padre: il suo vecchio
tecnico l’ha sempre definito il suo tipo di giocatore ideale
che vorrebbe poter avere in qualsiasi sua squadra.
PUNTO FERMO CON MAZZARRI
Nei quattro anni di Mazzarri a Napoli giocava sempre (ha saltato
tre partite di campionato, una di coppa Italia e 4 in Europa),
stessa cosa nelle tre stagioni con Sarri (in tre anni sempre
presente in campionato, fuori solo due volte in coppa Italia e due
in Europa): tutti due lo hanno impiegato nel ruolo dove riusciva ad
esaltare al meglio le sue caratteristiche, mezzala sinistra nel
centrocampo a tre. Una posizione dove Marek poteva lanciare gli
attaccanti in porta con i suoi assist decisivi e lanciarsi
direttamente a rete inserendosi in profondità con i tempi
giusti per sorprendere i difensori avversari.
DUE PANCHINE CON ANCELOTTI
Con Ancelotti innanzitutto ha cambiato ruolo, spostato da playmaker
di centrocampo, ed è già partito due volte in
panchina su cinque occasioni (a Genova dove non ha giocato neanche
un minuto e a Belgrado dove è entrato nel secondo tempo)
nelle uniche due partite che il Napoli non ha vinto, quelle contro
la Sampdoria e la Stella Rossa. La sua presenza, quindi, è
sempre fondamentale in termini di equilibrio e di esperienza anche
se deve crescere di rendimento nella nuova posizione. La nuova
filosofia del tecnico prevede la rotazione di tutti gli uomini in
rosa per gestire al meglio i tre fronti (l’unico non impiegato
finora è stato Malcuit, oltre agli infortunati) e anche il
capitano slovacco è rientrato nel meccanismo del
turnover.
From: Il Mattino.