I trofei del Napoli in mostra al Mann: «Primo passo per il nostro museo»


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Un Natale ricco di avvenimenti quello che aspetta i tifosi del Napoli. La squadra di Sarri quest’anno non si ferma, con il campionato che proseguirà fino all’epifania, poi, dal prossimo 22 dicembre, i tifosi azzurri potranno seguire la loro squadra anche al museo: da venerdi, infatti, al MANN sarà possibile assistere alla mostra «Il Napoli nel mito», un evento a cui la società tiene molto e che ricuce il rapporto tra il nuovo Napoli e quello che fu.

«Avevamo il progetto in testa da molto tempo. Ci saranno cimeli mai visti, che abbiamo fortemente voluto in questavventura» le parole di Alessandro Formisano, head of operations del club. «Il luogo deputato per questa mostra dovrebbe essere lo stadio, ma visto che per ora non è possibile abbiamo trovato un accordo con il Museo Archeologico Nazionale, che è il più importante museo archeologico d’Europa», le parole rilasciate a Radio Kiss Kiss.

«Nessuna squadra di calcio che è mai riuscita ad allestire una mostra in un museo tradizionale» continua Formisano. «La storia del Napoli inizia nel 1905, quando il calcio arrivò in città, poi nel ’26 le tre compagini concittadine si unirono per formare la SSC Napoli. Il nostro racconto comincia ben prima di questa data. Al momento è una mostra temporanea, chiuderà il 28 febbraio e sarà aperta ogni giorno tranne il martedì. Sarà possibile acquistare un biglietto solo per la mostra, al prezzo di 10 euro, o uno cumulativo con l’ingresso al museo. Si mostreranno finalmente i trofei vinti prima dell’era De Laurentiis, che finora erano chiusi in un caveau di una banca. Abbiamo fissato con il museo altri due appuntamenti, a fine 2018 e fine 2019, con altri percorsi di mostra».

L’evento segue le idee di Aurelio De Laurentiis che da tempo parla di un museo da dedicare al Napoli in uno stadio ammodernato, in linea con gli altri grandi club d’Europa. «Un museo del Napoli prima o poi dovrà esserci, questa è una prima pietra e questa mostra è una bellissima esperienza, una pratica in un mondo che non conoscevamo. Non escludo che questa mostra possa essere ospitata anche in altre città, non solo in Italia ma anche all’estero».

From: Il Mattino.

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