Il Benevento è in Serie A! La squadra di Inzaghi torna in massima serie dopo 2 anni


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“Il calcio è democratico”. Non quando esiste, in un torneo, una formazione troppo più forte rispetto alle altre. È stato il caso del Benevento, che ha riconquistato la Serie A dopo due anni, grazie ai grandi investimenti e al suo condottiero Filippo Inzaghi. Polverizzato ogni record della cadetteria: perché se in attacco c’è gente come Roberto Insigne, Coda e Sau, la strada del successo è segnata.

“Il calcio non è una scienza”, “Il calcio è democratico”, “Il calcio è quello sport in tutto può essere ribaltato e anche il più piccolo può prevalere sul grande avversario”… Tutti d’accordo sulle convenzioni del pallone, in linea generale. Ma quando una squadra è “troppo più forte”, non c’è avversario né santo che tenga. È stato così per il Benevento di Filippo Inzaghi, che con la vittoria sulla Juve Stabia per 1-0 grazie al gol di Marco Sau al 71′, ha conquistato la Serie A – e, contemporaneamente il primo posto aritmetico – con la bellezza di 7 turni di anticipo, eguagliando così il record dell’Ascoli 1977-78 di mister Antonio Renna e patron Costantino Rozzi. Settantasei punti (76) – e appena 15 subiti – in 31 partite disputate! È stata la formazione più forte – per distacco – della Serie B 2019-2020: una sorta di Liverpool della cadetteria nostrana. Con un’ulteriore differenza: se sfogliando le rose della Premier League a inizio stagione, si sarebbe potuto individuare almeno un potenziale (leggi Manchester City, concentratosi cammin facendo, però, su altri obiettivi), non si può dire lo stesso nella nostra Serie B: anche prima dell’inizio del campionato, non c’era alcun dubbio. Già di primo acchito si faceva molta fatica ad individuare un potenziale ostacolo per la Strega nella conquista diretta della Serie A.

Filippo Inzaghi+grandi investimenti: il mix perfetto di patron Vigorito

Un mix perfetto ricreato dal “mestolo” del presidente Oreste Vigorito: denaro liquido per permettere al direttore sportivo Pasquale Foggia di costruire una rosa che oggi vale circa 20 milioni e, a ben vedere, potrebbe già tranquillamente competere in Serie A, abbinata alla scelta di un tecnico – Filippo Inzaghi – a cui, a dispetto della carriera internazionale ed epocale che l’ha interessato, gli è rimasta addosso quella passione da collezionista di figurine, da “nerd del football” per i tornei di seconda fascia.

Superpippo, si sa, è un patito – da sempre – di Serie B e C. Applicata alla sua straordinaria competenza, questa sua passione si è già tradotta in due importanti promozioni. Col Venezia, dalla Serie C ai playoff di Serie B e questa, col Benevento. Un cammino, quello intrapreso coi sanniti, che ha bruciato ogni record, perfino quelli accumulati nell’inedita annata 2006-2007 con la Juventus in cadetteria.

Numeri (e nomi) da capogiro per la Serie B

Leggere 23-6-1 alla voce vittorie-pareggi-sconfitte dà subito l’idea dello strapotere giallorosso, la cui abbondanza di organico ha permesso addirittura di concedere il prestito, a gennaio, di un “big” come l’attaccante Samuel Armenteros a un’altra candidata diretta alla promozione come il Crotone. Un tridente d’attacco da sogno, composto da funamboli dalla tecnica sopraffina per la B come Massimo Coda, Roberto Insigne e l’ex Cagliari Marco Sau: tre nomi che tanto comodo farebbero ai club di massima serie impegnate nella lotta salvezza. Gli elementi “di ricambio”? Anch’essi di assoluto livello: Riccardo Improta, Gabriele Moncini (arrivato dalla SPAL) e l’ex Foggia Oliver Kragl. In tutto, 56 i gol realizzati. Nota a margine del calciomercato che animerà l’estate: per l’anno che verrà, sembra già tutto imbastito per l’approdo in giallorosso di un certo Gervinho…

Lo strapotere di una rosa inarrivabile per gli avversari

Appena 15, invece, i gol subiti: nel 4-3-3 di Filippo Inzaghi la diga di centrocampo compie un lavoro importante. Mantenendo costantemente il pallino del gioco, i vari Nicolas Viola – specialista dei calci piazzati – Përparim Hetemaj (ex “senatore” del Chievo), Pasquale Schiattarella (ex SPAL) e il rapidissimo colombiano Andrés Tello alleggeriscono il compito di una pur rocciosissima difesa.

Davanti al portiere novarese Lorenzo Montipò (18 clean sheet in campionato), i centrali difensivi dall’importante passato: l’ex sampdoriano Massimo Volta oltre a Luca Caldirola, giunto nel Sannio la scorsa estate dopo l’esperienza in Bundesliga col Werder Brema. A loro due si è spesso alternato il difensore-goleador Alessandro Tuia. Lungo gli esterni, troviamo invece Christian Maggio – che dopo aver speso buona parte della sua carriera al Napoli non ha certo bisogno di presentazioni – e, sulla mancina, Federico Barba, altro ex del Chievo così come dello Sporting Gijon in Spagna.

Bruciati praticamente tutti i record della cadetteria

Ed eccoli, allora, tutti i record fin qui conquistati dal Benevento di Filippo Inzaghi, che si prepara a riabbracciare il fratello tecnico della Lazio nel prossimo campionato italiano di massimo livello: promozione e primo posto aritmetici con 7 turni di anticipo; 23 successi nelle prime 31 giornate. Una sola sconfitta, fin qui, a Pescara: il Perugia nel 1984-1985 ha patito il suo unico ko alla 31esima giornata, in quel di Pisa. Due ko dopo 30 giornate per la Juventus del 2006-2007. 76 punti nelle prime 31 giornate, meglio dei 73 della Juve di 13 anni fa. Eguagliato, quindi, il record di vittorie esterne consecutive (8) del Palermo 2013-2014. Se la rosa non verrà stravolta, c’è da scommettere che il “restart” del Benevento in Serie A sarà ben diverso da quello pari a 0 punti nelle prime 14 partite, e appena 4 in tutto il girone di andata… Infine, altro dato: non c’è stato un vero mattatore in zona gol ma tantissimi interpreti, a riprova della macchina perfetta motorizzata da Filippo Inzaghi.

 

From: https://www.eurosport.it/calcio/serie-b/2019-2020/il-benevento-e-in-serie-a-la-squadra-di-inzaghi-torna-in-massima-serie-dopo-2-anni_sto7787321/story.shtml

 

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