Il Napoli dopo il Real Madrid: gli ex fanno tremare Higuain


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Inviato a Torino

Non scenderà in campo con la maglia numero 13, come quella
di Altafini il 6 aprile del 75, ma sempre core grato è
destinato a rimanere Gonzalo Higuain. Segnerà o non
segnerà. Una specie di reietto. Una condanna per
l’eternità. Traditore era e traditore resterà per
il popolo azzurro, e poco importa se dai proventi del suo addio, il
Napoli ha rifatto mezza squadra. Higuain è in piena crisi e
anche se Allegri dice di non essere sorpreso, perché Gonzalo
è così, ha alti e bassi, sarà in campo questa
sera. Titolare. Lui sicuro del posto mentre l’altro argentino,
Dybala, verso la panchina. La Juve non sarà in HD, almeno
all’inizio. Poi, chissà, minuto dopo minuto. Tra Gonzalo
e un «titulo» c’è di nuovo di mezzo un pezzo
del suo passato: il Real, dove ha giocato per sei stagioni, lo ha
eliminato dalla corsa alla Champions. Ora tocca al Napoli, dei suoi
vecchi amici Reina, Mertens, Jorginho. Ci sarà stasera,
figurarsi. Poteva saltare la partita del San Paolo, perché
si era appena fratturato una mano. Ma decise di venire lo stesso.
Si dice che la molla gliela abbiano data le parole ironiche di De
Laurentiis junior che prima della gara aveva mostrato rammarico per
la sua possibile assenza. «Peccato, avrei voluto dargliene 4
in campo», aveva detto all’agenzia Ansa ai margini di un
evento. Pare che Gonzalo non ci abbia visto più. Come quando
il toro vede il rosso, e abbia deciso di giocare la super sfida
dell’andata. Quella decisa da un suo gol.

Higuain punta al terzo scudetto della sua carriera. Se in Europa le
cose vanno come vanno, in Italia il Pipita continua a far gol: 22
in questa stagione, 3 in meno dell’altro argentino. Basile,
l’ex ct dell’Argentina, in un libro uscito in queste ore,
non è stato tenero. «Nessuno lo vuole ai Mondiali, gli
argentini lo detestano perché per tutti rimane quello che ha
sbagliato un gol nella finale con la Germania che avrebbe
significato l’immortalità per tutti». Poverino,
almeno a Torino lo adorano. Allegri è convinto che
sarà determinante nel big match di questa sera e Sarri non
ha mai nascosto l’affetto per Gonzalo. «Per me è
come un figlio. E ai figli non puoi non volergli bene».

From: Il Mattino.

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