Inviato a Dimaro Folgarida
«Chi lo sa. Le vie del Signore sono infinite». Edoardo De Laurentiis non se la sente di spegnere sul nascere i sogni di un baby tifoso a cui firma un autografo e allora affida Dybala alla Divina Provvidenza. Il Napoli è stato chiaro: «Non c’è trattativa con la Joya». Quello di Giuntoli non è un bluff. E non bluffa neppure il vice presidente azzurro che, infatti, nulla dice per illudere il popolo azzurro. L’argentino sembra l’oggetto del desiderio di mezza serie A, promesso sposo dell’Inter ma si sa, la strada che porta all’altare può pure far intravedere delle tentazioni.
De Laurentiis è sbarcato in Italia, gli preme soprattutto chiudere con la questione dei rinnovi di Koulibaly e Fabian (quello di Mertens lo considera un capitolo chiuso) ma non sa che c’è il rischio che esploda un piccolo caso: quello di Politano. Perché il nazionale da ieri sera è sbarcato in ritiro ma certe frasi di Spalletti nella conferenza di sabato sera non le ha proprio mandate giù («È una situazione che ha creato solo lui»). L’agente Giuffredi è assai infastidito e chiederà un incontro con Giuntoli per avere chiarezza sul futuro dell’ex Inter. Insiste, vuole la sua cessione, ritiene che il rapporto tra Politano e il tecnico non sia facilmente sanabile. Una bella grana. Anche perché il Valencia è pronto ad alzare l’asticella e portare l’offerta a 13 milioni per il cartellino. Il Napoli ha detto no alla prima proposta da 10 milioni, il prezzo giusto è assai più alto. Di avere gente con il muso lungo non conviene a nessuno ed è dunque necessario che ci sia chiarezza. Perché di nodi già ce ne sono un bel po’ di questi tempi.
Non è solo il Napoli ad avere qualche mal di pancia da gestire. Il tempo di Mertens è scaduto, anche se Edoardo De Laurentiis, il vice presidente, parlando alla stadio di Carciato è convinto che alla fine «Dries accetterà la nostra offerta». Non è così: né Mertens né il Napoli hanno più voglia di venirsi incontro, il belga non può pensare – e non lo pensa – che il club azzurro aspetti in eterno la sua decisione. La mail dei primi di giugno è stato uno spartiacque. Sarri in queste ore lo ha personalmente contattato: Mertens tentenna, non vuole un ruolo da vice Immobile. Ma è una faccenda che non interessa più il Napoli. Mentre c’è un rinnovo che è scivolato in secondo piano ma che non lo è perché si porta dietro un’altra decisione: il Napoli deve dar via Ounas per poter chiudere con Deulofeu e con l’Udinese. E Ounas vorrebbe andare a scadenza (pure lui) nel 2023. La verità è che il friulano aspetta il Napoli. Ma rischia, così, di restare a Udine.
Koulbaly, con Anguissa e Osimhen, sarà tra gli ultimi ad aggregarsi alla squadra nel ritiro in Val di Sole. Dovrebbe essere presente per l’allenamento di mercoledì. Quel giorno sarà a Dimaro anche De Laurentiis. Ed è vero, nel quartier generale dell’hotel Rosatti i due si parleranno. Il Napoli non vuole mettere fretta a Kk a cui ha offerto tutto ciò che poteva: la fascia da capitano e un futuro da dirigente. Oltre a un ingaggio da top player (6 milioni netti proposti a Ramadani una settimana fa). Basterà a fargli cambiare idea? Già, perché dietro la pausa di riflessione si nasconde una decisione presa, quella di voler tentare una nuova avventura lontano da Napoli. Decisione che il Napoli conosce già da qualche settimana. Koulibaly considera la sua esperienza napoletana al capolinea ed è da due stagioni che tenta di andare via. D’altronde, la serie A non è più al centro del mondo del calcio e Koulibaly aspira a un finale di carriera in Liga, Premier o magari nel Psg e nella sua Parigi. Ecco perché la strada è segnata: il senegalese resta a Napoli e andrà in scadenza. Perché il Napoli non tratta il suo addio. Ostigard non arriverà al suo posto: l’affare in dirittura d’arrivo. Così come è caldissima quella che porta a Solbakken che ha pure lo stesso agente del difensore del Brighton.