Ancelotti gli ha dato fiducia e licenza di osare. Costato 30 milioni, adesso lo spagnolo è un tesoro
NAPOLI – E’ giusto chiederselo e semmai rispondersi, restando comunque dentro a un dubbio: ma cosa è Fabian Ruiz, un mediano, un regista, una mezzala, un esterno, un trequartista? E’ tutto questo assieme o semplicemente è ancora un talento in fase di definizione, che nell’istante in cui completerà se stesso e quel processo di maturazione, diventerà poi altro? E si può ondeggiare per il campo e cercarlo, per scoprire di averci capito poco: perché lui sta indifferentemente dove lo spinge il cuore, ma innanzitutto Ancelotti, e cambia pelle nel corso della stessa partita, e pure le fasce, anche quelle, se le lascia scivolare addosso: che stia a sinistra, dove può orientare l’azione, che parta da destra, dove invece può far male poi scagliando quel missile terra-incrocio di Lecce.
Fabian Ruiz è, per cominciare, uno dei colpi più recenti del Napoli, che s’è intrufolato in Spagna ed ha lasciato il Real Madrid e il Barcellona con il naso all’insù: ce lo avevano “sotto casa”, si fa per dire, ed hanno cominciato a crederci solo quando hanno scoperto in diretta tv che in quei trenta milioni d’euro (“appena” trenta milioni di euro) si nascondeva un campione che poi Ancelotti ha provveduto a plasmare a modo suo. Sapeva già parecchio, ovvio, avendo avuto suo figlio Davide modo di studiarlo: vivendo a Siviglia, ed essendo disoccupato dopo l’esonero del Bayern, se lo era gustato in una sola versione, quella da mezzala, ma aveva intuito, e Giuntoli, che intanto parecchie volte si nascondeva qualche seggiola più in là al Benito Villamarin, sosteneva la stessa tesi, che ci sarebbe stato spazio per una evoluzione rapida, da raddoppiarne il valore. Al resto ha pensato Ancelotti senior, che prima l’ha sistemato nel centrocampo a tre e poi, ridisegnato il Napoli, l’ha lasciato deambulare secondo le esigenze della partita: e Fabian ha capito in fretta, ha assorbito e replicato, poi ci ha messo del suo, in questo 2019 da rompicapo, in cui ne sono successe di cose.
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