Il Napoli verso il Match decisivo, tra voci di mercato e speranze di Champions


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Ipotesi tattiche e incertezza sul futuro della panchina azzurra in attesa del decisivo incontro del Maradona

Ventuno Maggio, mancano soltanto due giorni all’epilogo di questo campionato. Dalla sponda rossonera di Milano, alla Torino bianconera, fino alle rive del nostro Golfo di Napoli, gli appassionati trattengono ancora il fiato in attesa degli ultimi verdetti di stagione. Eppure, come ogni anno, cominciano a circolare sempre più insistenti le più svariate voci di mercato.

Non fa eccezione l’ambiente partenopeo, nel quale si torna a fare un nome già accostato al Napoli circa due mesi fa: Kaio Jorge, giovanissima punta centrale che ha giocato anche ala o seconda punta, pare esser diventato improvvisamente un argomento caldo. Brasiliano di soli 19 anni, l’attaccante ha stupito nel Santos, lo storico Club di Pelé in cui ha giocato anche Neymar. E proprio con l’ala del PSG, in pieno stile Carioca, c’è già chi azzarda paragoni sui giornali brasiliani. Un parallelo molto affrettato, si può dire, visto che le sole cose che accomunano Jorge e Neymar sono probabilmente squadra e nazione d’origine. La promessa del Santos, infatti, è indubbiamente un calciatore molto talentuoso per quello che ha mostrato, ma completamente diverso da Neymar, sia per modo di giocare che per stazza fisica. Il ragazzo, classe 2002, è alto 1.82 ed ha già una notevole struttura muscolare. Sul talento del Santos sono già puntati gli occhi di molte squadre europee oltre al Napoli, tra le quali anche l’Atletico Madrid del Cholo Simeone. Il suo stile di gioco non è tipicamente brasiliano, ma molto più simile a un modo di giocare europeo: più cinico, salta spesso l’uomo ma senza tentare ossessivamente la giocata memorabile e “vede” bene la porta. Bravo ad attaccare gli spazi e intelligente tatticamente, tiene bene nei contrasti, mettendoci i muscoli. Inoltre, è un giocatore cinico sotto porta, ma che ha ancora grandi margini di miglioramento, avendo soltanto 19 anni. Meno dribbling e più geometrie, insomma, ma il giovane Kaio non si fa pregare sotto porta. Se proprio lo si dovesse paragonare a un calciatore più affermato, potremmo accostarlo a Lautaro Martinez, per stile di gioco e intelligenza tattica.

Ci domandiamo però quanto possa tornare utile un profilo del genere al Napoli che verrà (che, come sappiamo, ha investito molto l’estate scorsa su una punta centrale del calibro di Osimhen). Bisogna, in questo senso, riflettere su due aspetti: la composizione dell’attuale rosa azzurra, e soprattutto le scelte della Società circa la guida tecnica della squadra, per la prossima stagione.

Se è vero che ad oggi non è assolutamente scontato l’addio di Gattuso alla panchina del Napoli, è altrettanto vero che più di una voce di mercato segnala l’esistenza di trattative tra la Società di De Laurentiis e altri tecnici. Tra i nomi più caldi per l’eventuale sostituzione del tecnico calabrese, torna in questi ultimi giorni quello di Cristophe Galtier, attuale allenatore del Lille, su cui sono concentrate anche le attenzioni di altri due Club della Ligue 1, Lione e Nizza, con quest’ultima data per favorita su tutte le altre concorrenti.

Nel modulo che predilige il trainer francese, il 4-4-2, un calciatore come Jorge potrebbe trovare uno spazio importante e muoversi al meglio. Galtier, infatti, schiera spesso due attaccanti di grande dinamismo, capaci all’occorrenza di immediate verticalizzazioni. Cristophe Galtier non ha esperienza in Italia (una pecca di cui bisogna tener conto, n.d.r.) ma sa parlare la lingua italiana, e in più ha fatto esplodere Victor Osimhen e molti altri attaccanti, nelle file del Lille, come Rafael Leao -ora titolarissimo al Milan- e Jonathan David, che al primo anno in Francia ha interpretato molto bene il ruolo di seconda punta. Proprio questo ruolo potrebbe essere affidato a Kaio Jorge, nell’ipotetico Napoli di Galtier, tenendo ovviamente conto delle gerarchie che si formerebbero, vista la vasta scelta di tesserati azzurri che ad oggi possono ricoprire lo stesso ruolo: Mertens, Zielinski ed Elmas sopra tutti.

Il tecnico francese, oltre al 4-4-2, ha adottato a volte anche un più offensivo 4-2-3-1, e questo potrebbe rappresentare, magari all’inizio della prossima stagione, un importante elemento di continuità con le idee tattiche di Gattuso, in modo da non obbligare la squadra a proiettarsi esclusivamente in un sistema di gioco che vedrebbe cambiare gran parte degli automatismi. Tuttavia, Galtier mostra di credere tanto nel “suo” 4-4-2, e, come si può vedere analizzando le partite del Lille nel 2019/20, nel suo schieramento c’è sempre una punta “di movimento” che gira attorno all’altra, la quale ha invece il compito di dare profondità all’azione offensiva. Proprio quello che faceva due anni fa Loic Remy (assistere Victor Osimhen ruotando attorno alla posizione del nigeriano) e che si è riproposto quest’anno con la coppia Jonathan David-Burak Yilmaz.

E’ proprio per questo, dunque, che verosimilmente la filosofia di gioco di Galtier non rivoluzionerebbe il Napoli di oggi, ed è proprio in questo modulo che potrebbe fare molto bene anche il giovane Kaio Jorge.

Non possiamo concludere quest’analisi di prospettiva senza far cenno all’altro profilo di allenatore di cui si parla sempre più insistentemente: Max Allegri. Allenatore che vanta un’esperienza molto maggiore rispetto al tecnico del Lille, sia in Italia che in Europa, il tecnico livornese nei suoi anni alla guida di Juventus e Milan ha variato spesso sia modulo che filosofia di gioco, per questo non ci resta che elencare gli schieramenti che ha usato più frequentemente: dal 4-3-3 al 4-3-1-2, per alternare all’occorrenza il 3-5-2 e il 4-2-3-1. Nell’eventualità di un suo approdo a Napoli, l’unico modulo che Allegri potrebbe utilizzare con maggiore difficoltà all’ombra del Vesuvio è il 3-5-2, perché si tratterebbe di una vera rivoluzione, considerate le caratteristiche dei calciatori ad oggi in rosa.

Tanto ci sarà ancora da attendere, e chissà quali colpi di scena ancora interverranno, nell’estate ormai alle porte. E come sempre sussurri e grida, nel web e sui giornali, si susseguiranno fino all’inizio del prossimo campionato. Vale dunque la pena restare concentrati sui risultati che domenica sera ci diranno molto del destino di Milan, Juventus e Napoli: l’accesso alla Champions League, com’è noto, è determinante anche sul piano economico, oltre che per il prestigio sportivo.

Ciò che resta fermo -lungi dal voler esprimere giudizi di parte- è che allo stato dei fatti il meglio per gli Azzurri, dopo la fine di questo campionato, sarebbe la conferma di Gennaro Gattuso, visto che in questo finale di stagione, con la rosa completa a disposizione, il tecnico ha dimostrato che l’alchimia tra i giocatori e l’armonia nello spogliatoio non sono stati smarriti. Anzi, i risultati e gli atteggiamenti in campo testimoniano di una squadra coesa e motivata, che in campo esprime anche un bel gioco. Il rapporto con il Presidente De Laurentiis, a quel che sembra, non è ancora dei migliori, e quindi sarà molto difficile che l’attuale allenatore possa rimanere alla guida del Napoli. Tuttavia, sperare per il bene degli Azzurri che non ci sia una vera e propria rivoluzione… “non è peccato”.

Claudio Ciniglia

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