Il nuovo Napoli ripartirà da Milik ma servono ben tre portieri


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Il futuro è lui: Milik. Tormentato dalla sfortuna nelle due
prime stagioni azzurre, il 24enne attaccante polacco sarà il
punto di forza del Napoli che verrà e cercherà nella
prossima stagione di effettuare il sorpasso sulla Juve. Esaurito
bene il bonus dello scontro diretto a Torino, dopo la pesante
caduta a Firenze il gruppo di Sarri ha pochissime chance di
scavalcare i bianconeri nelle ultime tre giornate perché 4
punti da recuperare sono oggettivamente troppi: lo sconforto dei
giocatori sul prato del Franchi dopo la tripletta di Simeone lascia
capire che al miracolo non crede neanche il più ottimista di
essi. Dunque, presto partirà l’operazione Scudetto 2019.
Con la certezza che Milik, pienamente recuperato sotto
l’aspetto fisico dopo l’operazione dello scorso settembre,
assumerà la guida dell’attacco, così come aveva
immaginato De Laurentiis quando sborsò 32 milioni per
prenderlo dall’Ajax due anni fa, designandolo come erede di
Higuain. In fondo, nonostante i lunghi periodi di
inattività, Arek ha segnato un gol ogni tre partite nelle
prime due stagioni. La partecipazione ai Mondiali risolverà
gli ultimi dubbi su di lui.

La panchina è il primo nodo da sciogliere e in tempi brevi.
La sensazione è che il proficuo rapporto tra De Laurentiis e
Sarri, che in questi mesi non ha fatto almeno pubblicamente
registrare frizioni, possa chiudersi. Questione di motivazioni,
oltre che di proposte più allettanti sussurrate al tecnico e
al suo agente Pellegrini da intermediari di club stranieri. Il
presidente, al rientro da una vacanza nel Nord Italia,
affronterà l’argomento con Sarri ufficializzando la
proposta di aumentare lo stipendio fino a 3-3,5 milioni. Se Sarri
dovesse chiedere di lasciare il Napoli, dopo aver coronato il sogno
di allenare la squadra del cuore (portandola tre volte in Champions
e riducendo il gap dalla Juve dai 9 punti del 2016 agli attuali 4),
De Laurentiis punterebbe su un tecnico straniero. Perché lui
vuole fare emergere ancor di più la squadra a livello
internazionale. Circola anche l’ipotesi del ritorno di Benitez
(ma c’è chi ricorda che dopo i primi allenamenti di
Sarri il presidente espresse questo giudizio: «Adesso la
maglia azzurra sarà sudata»). È evidente che
nella scelta tecnica dovrà essere tenuto in considerazione
l’elemento sarrista, cioè quello di un gruppo di
giocatori che ha lavorato seguendo la rigida logica degli schemi di
Maurizio. 

A Sarri o al suo successore verrà prospettato un organico
differente da quello attuale. Che avrà, comunque, importanti
punti di riferimento come Hamsik, Insigne (sempre più
capitan futuro a meno che non vi siano intromissioni del futuro
procuratore Raiola nel rapporto con il Napoli), Ghoulam (il
Manchester United, fortemente interessato all’esterno
franco-algerino, ha frenato dopo il secondo intervento chirurgico)
e Milik. E il resto?

From: Il Mattino.

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