Il ruggito di Gattuso: “Non sono né razzista né omofobo, l’odio da tastiera è pericoloso”


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Intervistato da ‘la Repubblica’, Gennaro Gattuso torna sul divorzio con la Fiorentina: “Non ho mai fatto acquistare un assistito di Jorge Mendes”.

Quella tra Gennaro Gattuso e la Fiorentina è stata una storia d’amore iniziata e finita senza accorgersene: 23 giorni di limbo e di discrepanze che hanno portato al clamoroso epilogo, inducendo i viola a ripiegare su Vincenzo Italiano.

Sull’addio del tecnico calabrese alla società viola si è detto di tutto: che si fosse concretizzato a causa di incomprensioni sul mercato ad esempio, con rimando alla figura del super procuratore portoghese Jorge Mendes: intervistato da ‘la Repubblica’, Gattuso ha però sgonfiato le polemiche a riguardo.

“Sul tema non posso parlare, ma posso ricordare la mia storia: alleno da 8 anni e non ho mai fatto acquistare un assistito di Mendes, né lui me lo ha mai imposto. Neanche una volta. André Silva al Milan e Ghoulam al Napoli c’erano già”.

Nessun rimpianto per come è andata a Napoli, nonostante l’obiettivo della Champions alla fine sia sfumato per un misero punticino.

“Io sono orgoglioso di avere allenato una grande squadra in una grande città. In una stagione con problemi e infortuni mai visti, abbiamo perso la qualificazione Champions per un solo punto, con partite spesso spettacolari”.

L’approdo sulla panchina del Tottenham non si è verificato a causa di vecchie dichiarazioni non gradite a buona parte della tifoseria inglese: su questo punto, la difesa di Gattuso è totale.

“Di sicuro io non sono né razzista, né sessista, né omofobo: sono state travisate vecchie dichiarazioni mie. Perché non chiedete ai miei ex compagni e ai giocatori che ho allenato del mio rapporto con loro? Io mi sono preso del terrone in tutti gli stadi: come razzista non sarei molto credibile. Quanto al resto, non perdo tempo con le sciocchezze.

Cosa insegna la mia vicenda? Che l’odio da tastiera è pericolosissimo e molto sottovalutato. Io sono un personaggio pubblico e ho la forza per reagire alle calunnie, ma non tutti riescono a sopportarle. C’è chi per debolezza magari si butta dalla finestra. È un problema serissimo: che cosa si aspetta a intervenire?”.

La svolta per la sua carriera da allenatore risale ad otto anni fa e alla visita al centro d’allenamento del Bayern Monaco, allora allenato dall’amico Guardiola.

“La visita a Guardiola nel 2013, dopo i mesi al Palermo. Prima la mia idea di calcio era di dare un’organizzazione alla squadra. Poi con gli allenamenti del Bayern mi si è aperto un mondo: rotazioni folli, terzini che avanzavano a fare le mezze ali, mezze ali che finivano sottopunta, Ribéry e Robben che imballavano gli esterni. Gli avversari non ci capivano niente. Così ho chiesto a Pep”.

 

From: https://www.goal.com/it/notizie/gattuso-non-sono-ne-razzista-ne-omofobo-odio-da-tastiera-e/q7q32jhv6jbb1jkosdqhmjeqn

 

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