La diagnosi non è da sottovalutare: “piccola lesione del tendine dell’adduttore sinistro con edema osseo”, ma potrebbe anche farcela
La sfida tra Insigne e Messi a casa di Leo, nel tempio chiamato Camp Nou, potrebbe saltare. Proprio così. La diagnosi venuta fuori dagli esami strumentali a cui è stato sottoposto ieri il capitano per valutare l’entità dell’infortunio rimediato con la Lazio non è da sottovalutare: piccola lesione del tendine dell’adduttore sinistro con edema osseo. E va da sé che Lorenzo debba considerarsi ufficialmente in forte dubbio in vista del ritorno degli ottavi di Champions in programma sabato a Barcellona. Con il Barça di Messi, appunto. Sia chiaro: lo staff medico del Napoli ci proverà fino alla fine, fino all’ultimo momento utile, ed è fuori discussione che Insigne stringerà i denti all’inverosimile, fino a un istante prima dell’inizio della partita, ma prima di sbilanciarsi in un senso o nell’altro bisognerà verificare in che modo risponderà alle terapie nelle prossime quarantotto ore. Brividi, ansia, speranza.
E allora, la mazzata. Perché è proprio di un colpo duro e crudo in pieno volto che si tratta: Lorenzo aveva già capito sabato con la Lazio a caldo che la situazione non sarebbe stata agevole, con tanto di lacrime, ma ieri la diagnosi ha spazzato via i dubbi. Testuale: «Lesione parcellare del tendine dell’adduttore lungo sinistro, con edema osseo». Non un infortunio particolarmente grave, perché la lesione è minima, ma l’edema è doloroso e contro Insigne gioca il tempo: la partita che il Napoli aspetta da mesi e che a causa della pandemia non è mai più riuscito a giocare nonostante l’andata sia andata in scena il 25 febbraio, oltre cinque mesi fa, è in calendario sabato. Ovvero: quattro giorni appena. Una corsa folle contro la clessidra. Un’impresa.
Il capitano ha cominciato subito a seguire un programma personalizzato, con tanto di abbondanti razioni di terapie, ma allo stato attuale la formula più corretta da utilizzare è: in forte dubbio per il Barça. E ancora: come da comunicato ufficiale diffuso dal Napoli dopo gli esami, “le sue condizioni verranno valutate giorno dopo giorno”, e ciò significa che una speranza (magari piccola) di poterlo vedere al suo posto nel tridente al Camp Nou esiste. Sì. Se dipendesse da lui è ovvio che giocherebbe anche con una gamba sola, certe partite non capitano mica tutti gli anni, ma in casi come questo è necessario sia guardare al presente sia al futuro; e dunque evitare forzature e rischi.
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