Il calciatore vuole un aumento dell’ingaggio, mentre il presidente punta a una riduzione: l’ipotesi è un rinnovo alla Messi, spalmando la cifra con un accordo pluriennale
Lorenzo Insigne ha un contratto con il Napoli che scadrà il 30 giugno 2022 e aspira a un rinnovo con un ingaggio superiore ai 5 milioni di euro attuali, mentre il club in virtù del doppio fallimento Champions e della crisi generalizzata è obbligato ad abbattere il monte stipendi e dunque a offrire un prolungamento con decurtazione. La storia ormai è arcinota, quasi una telenovela, ma considerando ciò che sta accadendo nel mondo del calcio il caso suona quantomeno singolare. Ovvero, anche i ricchi tagliano (ma non piangono): Messi rinnova con il Barça a ingaggio dimezzato ma comunque recuperato in prospettiva con una serie di salti tripli e accordi di futura collaborazione; di Cristiano si dice che possa prolungare con la Juve attraverso un escamotage simile, e cioè spalmando negli anni; e sullo sfondo ci sono le crisi enormi di club stellari come il Real e il medesimo Barcellona, costretti a vendere per contrastare i miliardi di debiti accumulati.
Sia chiaro: non è possibile neanche lontanamente paragonare le cifre di Leo e Lorenzo, come del resto non sono paragonabili il Napoli e il Barça, però una crisi difficilmente va d’accordo con una richiesta d’aumento. Seppur legittima, per carità: Donnarumma ha fatto bingo con il Psg, a esempio, e alla fine chi può giudicare chi? Ognuno fa il suo gioco, sempre. E magari giocando, o anche parlando, è possibile trovare la chiave giusta: Insigne, ad esempio, pensa in alternativa a gestire autonomamente la propria E allora, cercasi soluzione. Sì: se le parti vorranno, o meglio se Lorenzino e il Napoli vorranno sul serio e con tutto il cuore proseguire insieme un cammino inaugurato dalla Primavera e culminato nella fascia di capitano, un modo per stringersi la mano lo troveranno. Del resto, De Laurentiis e Insigne sono diventati napoletani insieme, quasi contemporaneamente, calcisticamente parlando: è nel 2004 che DeLa ha acquistato il club dalle ceneri del fallimento; è nel 2004 che Lorenzo fu scoperto e ingaggiato da Giuseppe Santoro detto Peppe, attuale team manager e a quel tempo responsabile del settore giovanile. Diciassette anni di matrimonio: già, ma in genere la crisi non è quella del settimo anno? Capita, altroché se capita. Ma ora la storia è giunta a un bivio: dentro o fuori. Non esiste altra possibilità. O meglio: rinnovo; cessione; permanenza a scadenza, senza accordo. E comunque vada sarà un rischio per tutti.
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