Insigne si ferma ancora al palo: non basta quel tiro da maestro


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Buttata alle ortiche l’Europa League, che ha visto in campo la
peggio gioventù azzurra, il campionato, solo il campionato
chiama il Napoli al patto di agosto, Dimaro è un altro
giorno. Torna in campo la banda dei titolarissimi. Ma il pomeriggio
è grigio, piove, c’è un velo di malinconia sul
San Paolo. E così la banda suona il rock, ma è un
rock bambino, non proprio sopraffino. In ogni caso, lussazione
della Spal. Leonardo Semplici ammira Sarri, lo subisce, lo
controlla e il Napoli s’imbambola nel giardino dei Semplici. Ci
vuole Allan per vincere, da attaccante perforante come non lo sono
stati i celebri moschettieri del tridente.
È brutta la Juventus contro il Toro, ma vince (1-0). Non
è bello il Napoli contro la Spal, ma vince (1-0). Pan per
focaccia. Sorpasso e controsorpasso. Si va avanti così. A
botta e risposta. Chi la dura, la vince.

Non che la Spal abbia spaventato il Napoli (16 tiri a due per gli
azzurri, 6-1 nello specchio della porta). Ma, accidenti, trovato il
gol a partita appena iniziata, sembrava programmata una goleada con
la terzultima in classifica. Invece, palla a me, palla a te, palla
indietro, palla avanti, è stato tutto un ricamo sfrangiato
dalle marcature della squadra ferrarese, da tutti i suoi uomini
piazzati nella loro metà campo temendo il nubifragio dopo la
pioggia naturale. Ma si vince anche così, come fa la Juve.
Vivacchiando su un gol. Speculando sul minimo vantaggio.
Due fiammate del Napoli all’inizio e alla fine, ma niente
raddoppio. Dove sono più gli scatti di Mertens? Dove sono
più le intrusioni di Callejon? Dov’è più
Lorenzo Insigne? Lo scugnizzo di Frattamaggiore è sotto
macumba. Il gol gli manca da 58 giorni. Lorenzo fa il saggio:
«Si vince di squadra, l’importante è
vincere». Senza fare l’egoista, contro la Spal, Lorenzo
il gol l’ha cercato, più di tutti, unico azzurro a
puntare la rete di Meret, il più pericoloso senza dubbio ma
anche senza fortuna.
Prima del gol di Allan, Lorenzo ha fatto le sue veroniche, si
è bevuto Salamon e ha mirato il palo lungo. La deviazione di
Vicari ha sviato la palla sul legno lontano (3′). Poteva essere
l’inizio del festival.

From: Il Mattino.

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