Inter-Juventus, tra rivalità e nervi tesi: due obiettivi in una notte da brividi


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Obiettivi diversi e una necessità in comune, vincere a tutti i costi per continuare ad inseguire un sogno. Quello dell’Inter si chiama Champions, per la Juve è il settimo scudetto consecutivo, improvvisamente la storica rivalità tra bianconeri e nerazzurri passa in secondo piano. Non è stata una settimana come le altre per la Juventus, stordita dal gol partita di Koulibaly contro il Napoli, improvvisamente vulnerabile proprio come a Madrid. Le scorie d’Europa rischiano di costare il campionato, nella bufera hanno provato un po’ tutti a ricompattare l’ambiente: prima Buffon a modo suo – nello spogliatoio post Napoli, poi i tifosi a modo loro fuori dai cancelli di Vinovo. Ma l’unico che ha il polso e il timone dello spogliatoio è Allegri, toccherà a lui la responsabilità di costruire la squadra, e fare delle scelte domani per evitare un sorpasso al vertice da paura. Dall’altra parte c’è una delle ultime quattro chiamate Champions per i nerazzurri, per quello che a inizio stagione era considerato l’obiettivo minimo.
SOLD OUT
Due posti per tre squadre, con Roma e Lazio che partono da un punto di vantaggio, 67 contro i 66 di un’Inter che non molla e avrà lo scontro diretto all’Olimpico contro i biancocelesti all’ultima giornata. A spingere Icardi e compagni ci penseranno gli 80 mila del Meazza (dei quali circa 10 mila saranno bianconeri, record d’incasso in A) violato soltanto una volta in questa stagione; meglio dello Stadium e del San Paolo. E negli ultimi tre precedenti a Milano l’Inter è imbattuta: due vittorie e un pareggio. La Juve non si fida, Barzagli è pronto a sostituire Chiellini (stagione finita) accanto a Benatia al centro della difesa. «Conosciamo l’importanza di questa partita, vale molto, siamo concentrati sull’obiettivo. C’è grande voglia di raggiungere un traguardo che è diventato più difficile le parole del difensore a Sky Sport – ma che dipende da noi visto il punto di vantaggio sul Napoli. A Milano serve una grande partita, con il cuore, e con tutto, ci metteremo l’anima. Contro il Napoli è stata una giornata no’ e l’abbiamo già cancellata, non deve rimanere niente nella nostra testa, un buon risultato a Milano ci può dare tanto. Ora l’unione del gruppo dovrà fare la differenza, con tutta la voglia di vincere che abbiamo avuto in questi anni». Allegri ha il dubbio Dybala, con lui 4-2-3-1, senza la Joya – ipotesi più probabile – 4-3-3 con Douglas Costa, Higuain e Mandzukic nel tridente. A centrocampo Khedira, Pjanic e Matuidi. In difesa Howedes (o Lichtsteiner), Barzagli, Benatia e Alex Sandro davanti a Buffon. Spalletti dovrà fare a meno di Gagliardini ma non rinuncia al 4-2-3-1 con Cancelo, Skriniar, Miranda e D’Ambrosio davanti ad Handanovic. A centrocampo Vecino (o Borja Valero) e Brozovic. Poi Candreva, Rafinha e Perisic alle spalle di Icardi.

From: Il Mattino.

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