Inter-Napoli, ancora troppi misteri sulla morte di Belardinelli.


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Dalla dinamica al suv sino alle armi ritrovate: la ricostruzione della drammatica serata di mercoledì


di GIANLUCA MAZZINI

Una conferenza tempestiva quella convocata giovedì mattina del questore di Milano, Marcello Cardona, ma che ha solo parzialmente chiarito la dinamica dei gravi incidenti fuori da San Siro. Secondo la Questura la tragedia ha avuto luogo in via Novara, a due chilometri dallo stadio, tra le 19.30 e le 19.50 di mercoledì 26 dicembre. Un centinaio di ultrà interisti armati, ha teso un vero e proprio agguato a tifosi napoletani a bordo di pulmini che procedevano verso lo stadio. Nel parapiglia generale un ultrà nerazzurro sarebbe stato travolto da un suv. La vittima è Daniele Belardinelli, 35 anni di Varese. Il Questore ha precisato che le indagini sono in corso e ha chiesto provvedimenti esemplari nei confronti della curva interista. Ma la vicenda appare ancora molto confusa e la conferenza ha fatto aumentare i questiti sull’accaduto, anziché diradarli

LA NOTIZIA
La gravità di quanto avvenuto mercoledì prima della partita è stata “silenziata” evidentemente per evitare ulteriori violenze durante la partita. Solo il giovedì mattina si è saputo che un tifoso era morto. Non è chiaro a quando risalga il decesso. Della gravità della situazione ne erano, fin da subito, a conoscenza la Digos e presumibilmente alcuni ultrà.

LA DINAMICA
Secondo la questura un centinaio di ultrà, tra loro c’erano anche tifosi del Varese e del Nizza, hanno atteso lontano dallo stadio alcuni van che trasportavano tifosi napoletani. Ma a quell’ora (meno di un’ora dall’inizio della partita) la curva dei tifosi ospiti era già gremita e solitamente i tifosi organizzati (leggi ultrà) non si spostano con piccoli pulmini ma arrivano scortati allo stadio o comunque su pulmann. Dunque chi era il bersaglio dell’agguato? E nessuna sapeva niente di quello che, evidentemente, da settimane si stava organizzando nel mondo ultrà?

I VIDEO
Tra i video amatoriali girati dai telefonini si vede un fitto lancio di fumogeni in via Novara. Si nota che una delle due carreggiate è invasa da almeno due gruppi di ultrà che bloccano il traffico e presumibilmente attaccano i van. L’altra carreggiata è invece libera e si vedono auto procedere in direzione opposta allo stadio.

IL SUV
Qui c’è la parte più misteriosa e incomprensibile della vicenda. Il tifoso deceduto sarebbe morto “scappando” dopo i tafferugli. La fuga sarebbe stata determinata dall’arrivo della polizia. L’uomo sarebbe stato investito sulla carreggiata dove scorrevano le auto. Secondo il Questore potrebbe essere stato investito da un Suv scuro ma “l’autista potrebbe non essersi accorto dell’accaduto”. Dunque gli inquirenti starebbero cercando quello che, a tutti gli effetti, sarebbe un pirata della strada.

LA VITTIMA
Secondo la ricostruzione della polizia sarebbero stati i tifosi napoletani ad avvertire gli ultrà che uno di loro era a terra in gravi condizioni. A questo punto alcuni ultrà avrebbero portato in auto in ospedale Daniele Belardinelli. Invano.

I FERITI
Sono quattro, tutti napoletani, tutti accoltellati e vittime dell’aggresione degli ultrà, una volta scesi dal van.

ARRESTATI
Cardona ha parlato di tre arresti ma ci sarebbero dieci indagati e decine di perquisizioni ancora in corso.

LE ARMI
Oltre 12 ore dopo gli incidenti, i giornalisti che sono tornati in via Novara hanno trovato a terra a bordo della strada alcune armi improprie, presumibilmente abbandonate dopo gli scontri. Sono stati fotografati una roncola, alcuni martelli e bastoni che nessuno aveva rimosso dal luogo dello scontro. Resta dunque fitto il mistero su come sia morto Belardinelli e chi lo abbia investito mortalmente. Non resta che attendere una prossima conferenza stampa del Questore di Milano per chiarire tutti i dubbi.

from: SportMediaset
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