Inter-Napoli, Koulibaly non regge: Zielinski combatte e costruisce


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Troppo poco aggressivo lapproccio. Ed questa laspetto che poi ha il peso maggiore sul risultato. Vero gli stimoli sono differenti, ma cos siamo davvero al di sotto del minimo sindacale. Poi preso il gol di DAmbrosio, il Napoli si sistema e bene in mezzo al campo che la pioggia ha reso assai complicato. C pressione alta e continua anche nella ripresa, pure se le forze iniziano a scarseggiare. Alla prima disattenzione, arriva anche il secondo gol. Prova di una fragilit mentale. Ma chiaro che le motivazioni in campo era assai differenti per poter essere davvero severi con il Napoli. Manca cattiveria agonistica, ma le motivazioni sono difficili da trovare di questi tempi.
 

 

5,5 MERET 
Viene preso in contropiede in occasione del gol di D’Ambrosio, doveva fermarsi prima al centro della porta perché i difensori coprivano il resto delo spazio. Bravo su Brozovic, scende in un millesimo di secondo, mettendo in angolo un tiro super. Lautaro fa 40 metri palla a piede, ma lui dà poca spinta e gli fa fare un figurone. 

6 HYSAJ 
Biraghi gli sfugge all’inizio, tant’è che da lì arriva il gol di D’Ambrosio: questa volta spostato a destra, con la manovra che si sviluppa maggiormente a sinistra e si vede molto meno rispetto alla gara col Sassuolo. Se c’è da fare una sortita offensiva non si sottrae. Ma incide poco. 

6 MAKSIMOVIC 
Sbavature col contagocce. Diverse chiusure importanti su Sanchez e, in alcuni casi anche su Lukaku, ma è lui il riferimento per i due terzini e per gli interni che rinculano. Quando le squadre si allungano, si avvicina a Sanchez per evitare i suoi pericolosi allunghi. 

6 KOULIBALY
Guida una linea che si fa schiacciare nelle battute iniziali, ma va in soggezione con Lukaku solo una volta, nel finale del primo tempo. Ma non c’è solo la sfida con il belga: si stacca dalla linea ed inchioda tutti quelli che provano lo sfondamento centrale. 

6 MARIO RUI 
Cinquanta secondi e chiude con una diagonale decisiva su Sanchez. Il vantaggio nerazzurro, però, parte da una palla persa sul contrasto con Brozovic. Si riprende subito, giocando e triangolando in modo importante con Insigne e Zielinski. Ha coraggio nei dribbling, e non è male. 

7 ZIELINSKI 
È ovunque. Brozovic gli chiude la visuale e si vede poco solo in avvio di gara. Poi alza il baricentro con il passare dei minuti e riesce a trovare luce, anche per arrivare al tiro. Due sue conclusioni, ma è abile a gestire palla anche sotto pressione e è saggio anche quando contenere l’avversario. 

6 DEMME 
Un avvio di gara difficile, con qualche tocco sbagliato e una fase difensiva poco brillante, spesso preso in contro tempo sulle verticalizzazioni di Borja Valero e Brozovic. Soffre lo schermo dello spagnolo, per poi migliorare tanto nell’aggressività alla palla ed alla partecipazione alla manovra. 

6 ELMAS 
Ha coraggio ed è spregiudicato. Intraprendente, stringe bene il campo all’Inter, portando anche un pressing solitario, alla Allan per intenderci. In occasione del gol di D’Ambrosio manca la sua copertura: col passare dei minuti la stanchezza lo travolge e va in affanno. 

6 POLITANO 
Biraghi lo soffre, Sanchez è costretto a raddoppiarlo ed il cileno si prende anche un giallo dopo un dribbling secco. Buona mobilità, partecipa bene alla manovra, anche se tergiversa troppo su una magia di Insigne, non fidandosi del piede destro. Troppo lontano dalla porta nella ripresa. 

4,5 MILIK 
Oggi è il giorno di Osimhen ma non ha alcuna intenzione di lasciare rimpianti. Lievissimi segnali di vita rispetto a quanto visto con il Sassuolo. Qualche ritorno per prendere palla, ma per De Vrij non ci sono difficoltà a controllarlo, continua ad essere un corpo estraneo che penalizza il Napoli in campo. 

6 INSIGNE 
Scatenato in contropiede nel primo tempo, Candreva gli toglie la gioia del gol ma si abbassa tantissimo per cercare palloni giocabili, partecipando attivamente alla fase difensiva. Candreva e D’Ambrosio fanno una fatica enorme a tenerlo, alla mezz’ora fa un coast to coast. Poi anche lui poca sostanza là davanti. 

5,5 ALLAN 
Si piazza al fianco di Demme come se fosse uno scudiero, eppure il suo ingresso coincide con il momento di massima esposizione alle ripartenze nerazzurre. Borja Valero si piazza davvero a pochi centimetri, D’Ambrosio lo attacca alto: zero occasioni per vedere qualche spunto interessante. 

sv GHOULAM 
È sempre un piacere rivederlo in campo, ma è chiaro che non si può pretendere più di tanto da lui. Ha gli spazi per poter spingere come un forsennato, ma non ne ha ancora la forza. Preferisce tenersi rintanato, dando una mano ai centrali quando Conte getta nella mischia gli ultimi cambi.

5,5 LOZANO 
Esterno a destra ma anche lì il Chucky non ne ha molti di spunti, anzi non ne ha praticamente nessuno. Vero che non si sono le praterie che vorrebbe lui per poter decollare, ma nell’uno contro uno difficile che riesce a saltare l’uomo. Soffre con questo modulo. Ma anche lui ce ne mette di suoi. 

sv CALLEJON 
Sette minuti e lui risponde presente. In assenza di attaccanti in panchina concede l’ennesimo atto d’amore piazzandosi centrale, come qualche altra volta richiesto in passato. Tende a uscire e a defilarsi sulla sinistra per non cadere nella morsa degli impavidi centrali nerazzurri. 

sv MALCUIT 
Torna in campo con la sua chioma inconfondibile, 9 mesi dopo il fatale infortunio che lo ha messo ko. Va in sovrapposizione provando a dare una mano a Lozano ma è evidente che la sua è una presenza più che altra simbolica. Giocherà anche con la Lazio perché il peggio è oramai passato. 

6 GATTUSO 
La squadra continua ad avere i problemi di una volta, ovvero appena si distrae in difesa o concede qualcosa, prende gol. Dopo un approccio sballato, la squadra prende le redini della gara. Con personalità, giro palla e anche occasioni. Sprecate. In fase di non possesso è 4-1-4-1 con Demme che fa quasi sempre il classico regista davanti alla difesa. Nel finale poi ha il suo peso la stanchezza. 

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/inter_napoli_pagella_pino_taormina-5373313.html

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