Non è ancora blocco-Napoli, ma il futuro sta nelle loro mani, così almeno pensa Roberto Mancini, il ct azzoppato dalla sciagurata esclusione dal Mondiale in Qatar ancora. I ragazzi della banda Spalletti entrano così prepotentemente nella storia della nazionale da velare d’ombra le grandi dinastie dei club trasferiti in azzurro: sono in cinque che andranno a Coverciano, pronti per la sfida di venerdì sempre a San Siro, con l’Inghilterra. Proprio come stasera con il Milan. Un assaggio del campo. Cinque, come mai prima di adesso. Al massimo erano stati in quattro, come nel 1989 (a giugno, Italia-Brasile 0-1). O come anche questa estate, ma era ancora una fase sperimentale: Meret, Di Lorenzo, Raspadori, Politano e Zerbin. In quattro sono titolari nel Napoli, viva l’Italia. Per la gioia anche di De Laurentiis che per il made in Italy ha sempre fatto il tifo. E poi c’è quel Zerbin, rivelazione della serie B a Frosinone, pagato da Giuntoli 90 mila euro al Gozzano, scoperto dopo che l’allora ds del club piemontese, Alex Casella, aveva girato al direttore sportivo del Napoli un paio di dvd che incantò Giuntoli fin dal primo istante. Non esitò neppure un secondo prima di andarlo a prendere. Ora è lì, con Mancini dopo che anche Spalletti, ogni volta che può, lo getta in campo. Lui con l’Italia ha già esordito: sei minuti contro l’Ungheria il 7 giugno scorso.
Napoli il salva-Mancini? Chissà, per ripartire, insomma, c’è tanto azzurro. Donnarumma e Immobile sono figli adorati di questa terra, ma il club di Da Laurentiis con il suo avvio super spedisce cinque calciatori nel club Italia. Ma sono destinati ad aumentare di numero: perché appena a Zanoli verrà data una chance, anche lui potrà dimostrare di essere abile a arruolabile. Sono entrati, insomma, a forza nel calcio-salotto buono, anzi, il migliore possibile, senza altre referenze che la propria bravura. Fa bene, almeno su questo punto, Mancini a puntare sul blocco Napoli: essere primi in campionato e anche nel girone di Champions obbliga a far entrare i propri talenti nell’area del privilegio: se sono così bravi da far volare il Napoli, faranno altrettanto bene in nazionale. Vedremo. Intanto, Di Lorenzo e Raspadori, probabilmente, saranno titolari contro gli inglesi. Probabile che lo sia anche Politano. Mentre Zerbin e Meret dovranno attendere ancora. Difficile vederne in 4 tutti insieme, come appunto nel 1989. Ma è chiaro che la squadra di Spalletti sta diventando un imprescindibile modello di riferimento per Mancini.
Venerdì 23 l’Inghilterra e poi lunedì si vola a Budapest alla Puskas Arena per la sfida all’Ungheria del ct Marco Rossi, per la Nations League che sembra davvero un brodino poco consolatorio rispetto al Mondiale che invece l’Italia vedrà dalla tv. In ogni caso, la Nazionale è in corsa per il primo posto. E il blocco-Napoli che ha piegato il Liverpool e i Glasgow Rangers, dunque, e che domina in Europa con personalità, ha colpito Mancini: Politano ha ritrovato l’azzurro Italia a giugno, giocando tre della quattro partite in Nations. Nelle idee del ct di Jesi, Raspadori è stato schierato spesso falso nove, là davanti, con Politano a destra. In alternativa a Raspadori, ha giocato Scamacca. Dunque, sarà questo il ballottaggio. In ogni caso, Di Lorenzo sicuro sarà titolare. Non male: era dai tempi di Ferrara, De Napoli, Fusi e Carnevale che non c’era così tanta Italia. A parte due estati fa, s’intende. Con Politano, Di Lorenzo, Meret e Insigne convocati.