Balotelli, Napoli nel destino: gol, lacrime e l’amore per Pia


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Quando, lo scorso mercoledi, il Nizza è riuscito ad eliminare gli olandesi dell’Ajax proponendosi come sfidante per il prossimo preliminare Champions, il pensiero dei tifosi napoletani è andato a lui, a Mario Balotelli, vero e proprio simbolo di una squadra che, come lui, fa del genio e della sregolatezza le armi migliori. Con molti difetti, però, proprio come SuperMario, che oggi di «super» ha molto poco ma che porta con sé sempre un alone di fascino e mistero.

Il doppio filo che lega Napoli e Balotelli parte da lontano, da una notte del 2011 che lo vide arrivare a Fuorigrotta da avversario con addosso la maglia del Manchester City. In pochi hanno scordato la notte in cui gli azzurri riuscirono a battere il super City di Aguero e Yaya Toure, ma tanti ricordano anche che il gol del momentaneo pari fu messo a segno proprio dall’attaccante italiano. Balotelli a Napoli ci tornerà qualche stagione più tardi: nel 2013-14 vestiva un’altra maglia rossonera, stavolta quella del Milan, ma l’esito fu lo stesso. Altra sconfitta e, una volta in panchina, le sincere lacrime di un ragazzo costantemente sotto i riflettori, ormai in piena rotta con il calcio italiano. In città, però, aveva ritrovato anche l’amore più puro della sua vita, la figlia Pia nata dal precedente rapporto con la napoletanissima showgirl Raffaella Fico. 

Solo il destino ha fatto si che, tra le maglie collezionate da Balotelli in questi anni, non ci fosse anche quella del Napoli. L’attaccante ha più volte lanciato segnali d’amore nei confronti della città e dei tifosi, ma il club di De Laurentiis, da sempre poco avvezzo ai calciatori estrosi dentro e fuori dal campo, non ha mai realmente affondato il colpo. Di certo c’è che il rapporto tra il club azzurro e il suo procuratore Mino Raiola non è dei migliori. L’agente tanto noto ha più volte provato a mettere le mani su Marek Hamsik, cosa che adesso starebbe provando a fare anche con un altro simbolo del club napoletano, Lorenzo Insigne.

Ma alle spalle di un arrivo mai concretizzato, anche le tante voci che hanno spesso fatto la differenza nella vita privata di Balotelli: le foto con i boss della camorra napoletana nel 2011, le parole di un pentito due anni più tardi che lo accusava di aver «spacciato droga per scherzo a Scampia», tutti fattori che hanno da sempre impedito un connubio che avrebbe incuriosito tutti.

Da un anno, però, Mario è tornato ad essere un po’ super: 17 reti in 28 presenze al primo anno di Ligue 1, già un gol all’attivo in questi preliminari europei, all’andata contro l’Ajax. L’obiettivo Champions sarebbe il modo migliore di ricominciare, ma l’ostacolo da superare è probabilmente il più ostico. Sulla sua strada di nuovo il Napoli e di nuovo il San Paolo, la città che gli restituirà l’amore di padre e lo stadio che gli riporterà alla mente solo serate da dimenticare. I tifosi azzurri lo rispettano da sempre, ma sperano che la legge di Fuorigrotta possa valere ancora una volta, per tornare a vivere da protagonisti la musichetta della Champions.

 

From: Il Mattino.

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