Tre-due-uno. Il conto alla rovescia per Pepe Reina è iniziato: una settimana ancora e si saprà il destino dello spagnolo. Un futuro che corre sul filo degli anni di contratto: cioè il pepe dell’ultima, interminabile, giornata della maratona Reina. Ovviamente ci riferiamo alla differenza tra la richiesta di Quilon (tre anni ancora di ingaggio) e l’offerta di De Laurentiis (prolungamento fino al 2019). Un divario che lentamente si è assottigliato rispetto al faccia a faccia di inizio giugno. Ma con progressi troppo lenti rispetto alle aspettative delle parti per poter considerare certa la permanenza di Reina in azzurro. Una situazione che ha comportato gli inevitabili nervosismi di questi momenti. Con fughe strategiche, ultimatum e ansie. «Io faccio il tifo perché resti a Napoli, lì è amato e lui ama Napoli. Ma non deciso io», dice dalla Spagna il papà Miguel, ex stella del calcio iberico, una Coppa Intercontinentale vinta con l’Atletico Madrid.
La trattativa
Ieri il dialogo è stato essenzialmente via telefono. Non ci sono ancora offerte di altri club (il Newcastle resta nell’ombra) e il cerino è rimasto nelle mani del ds Giuntoli che tanto vorrebbe annunciare a De Laurentiis la fumata bianca: la svolta è attesa la prossima settimana, quando Quilon verrà in Italia per incontrare il presidente azzurro e Giuntoli. Sarà il summit finale per sistemare o rompere. Quilon e il ds del Napoli ieri hanno convenuto sull’esigenza di accelerare i tempi, con Sarri impaziente di chiudere la pratica. E dunque, la novità è che l’annuncio del futuro di Reina avverrà tra mercoledì e venerdì della prossima settimana.
Piano B
L’esperienza insegna: lo scorso anno, Milik venne bloccato da Giuntoli con un blitz a sorpresa a inizio luglio. C’erano solo pochi indizi sull’addio di Higuain, ma il Napoli si mosse in anticipo, tenendo tutto avvolto nel silenzio. Poi il Pipita andò via e dopo meno di 48 ore arrivò l’annuncio. È assai probabile che il Napoli si sia mosso allo stesso modo questa estate: e gli indizi portano tutti a Neto, il brasiliano della Juventus. È lui il portiere in pole nel caso in cui Reina dovesse comunicare la sua partenza. Il discorso tra Paratici e Giuntoli è ripreso a inizio settimana, dopo i primi contatti a maggio. Insomma, il club azzurro non si farà trovare spiazzato in un caso o in un altro. Senza dimenticare che l’Arsenal conosce la valutazione del Napoli per Szczesny: 7 milioni di euro. Giuntoli sa che il portiere va in scadenza il prossimo anno e vuole abbassare le pretese dei londinesi. L’Arsenal non sembra volerne sapere però, e ha chiesto 14 milioni di euro. La stessa cifra che ha chiesto ieri alla Juve, che è tornata a farsi sotto.
I giovani
Cragno, Meret, Perin, Zoet: ci sono anche loro nel casting per la porta. Con le quotazioni di Meret in netto ribasso: l’Udinese lo valuta circa 22 milioni, il Napoli non arriva neppure alla metà. Il valzer dei portieri, annunciato dal mancato rinnovo di Donnarumma, non è ancora entrato nel vivo.
Piccoli passi
Sepe sembra destinato al Benevento (ma anche la Spal lo ha cercato). Contatti in corso per Mario Rui ma la Roma lo considera incedibile. Ounas e Berenguer sono operazioni in caldo, ma per chiudere c’è prima bisogno di capire se il budget per il mercato verrà speso anche per comprare e ingaggiare un portiere di prima fascia. Zapata andrà all’estero, probabilmente in Spagna. Mentre ci sono offerte cinesi per Zuniga e De Guzman. Giuntoli ha chiesto informazioni al Bari per il difensore Scalera. Intanto è Leandrinho-mania: lo vogliono tutti. Sarri vorrebbe vederlo a Dimaro, ma il baby brasiliano potrebbe essere girato in prestito. Verona e Benevento lo hanno richiesto. Se ne parlerà tra pochi giorni.
From: Il Mattino.