La partita a scacchi è appena cominciata: Napoli e Juve, una di fronte all’altra al tavolo dello scudetto. Mosse e contromosse, un duello di nervi, lungo ed estenuante, alla base ci sarà la pazienza perché il traguardo si taglierà a maggio. Ci sono però le tappe intermedie, i momenti in cui una contendente può piazzare un mini allungo, ci sono giornate che possono diventare cruciali. Ecco, questa odierna, la sesta di andata, che vedrà il Napoli impegnato alle 18 a Ferrara contro lo Spal e la Juve nel derby con il Torino alle 20.45, lo è per tanti motivi.
Gli azzurri non devono commettere errori di leggerezza e quindi approcciare al meglio una partita che se presa sottogamba può nascondere insidie contro la neopromossa di Semplici, anche perché sulla carta l’impegno più complicato dovrebbe poi toccare alla Juventus. I test. Un sabato molto indicativo per Napoli e Juve, il terzo impegno ravvicinato, la terza partita in sei giorni: quindi bisognerà innanzitutto gestire al meglio la fatica fisica e mentale.
La squadra di Sarri e quella di Allegri hanno sempre vinto in campionato (cinque vittorie su cinque) e sono uscite sconfitte dall’esordio in Champions League, rispettivamente a Charchiv con lo Shakhtar e a Barcellona. Tutti e due i tecnici hanno fatto ruotare gli uomini, ricorrendo al turnover ma è chiaro che sia nella Juve che nel Napoli ci sono quelli che fanno la differenza, due su tutti Dybala e Mertens. L’argentino e il belga sono il valore aggiunto di Juve e Napoli, gli attaccanti che con un guizzo trasformano in oro il gioco di squadra e vivono un momento di forma straordinario.
Pennellate d’autore, gli artisti del gol, due fuoriclasse assoluti, due che in questo momento spostano gli equilibri. L’insidia Spal. Comincia il Napoli, insidiosa la trasferta di Ferrara contro la neopromossa Spal in uno stadio che sarà più napoletano che mai tenendo presente la prevista invasione di tifosi azzurri (3mila tifosi). La migliore provinciale che ha strappato un punto in trasferta alla Lazio e ha perso con onore al Meazza contro Inter e Milan, una squadra con elementi sufficientemente esperti: ci sarà spazio per l’ex Grassi e per Borriello.
«Bisogna provarci, anche se il Napoli è una squadra fortissima», ha detto Semplici, il tecnico della Spal. Sarri cambierà qualcosa ma non stravolgerà la squadra, previste comunque tre novità: Hysaj torna in difesa al posto di Maggio, possibile l’inserimento di Maksimovic che potrebbe far rifiatare Koulibaly, sempre schierato dal primo minuto. A centrocampo Zielinski e Diawara hanno qualche chances in più di Allan e Jorginho, anche se i cambi non sono scontati perché i due brasiliani stano vivendo un momento di forma particolare. In attacco conferma per il tridente Callejon, Mertens e Insigne, i tre piccoletti terribili dell’attacco di Sarri.
Milik può trovare spazio a partita in corso, in questo momento diventa complicatissimo fermare il belga che comunque riposò in Champions contro lo Shakhtar e la sua assenza si rivelò pesantissima. Il derby. In serata tocca alla Juve nel derby dell’Allianz Stadium contro il Torino, l’ultimo per i bianconeri fu soffertissimo con il pareggio di Higuain all’ultimo minuto di recupero. Gonzalo vive un momento di chiara difficoltà e Allegri ieri lo ha difeso in conferenza stampa: «Higuain ha la totale fiducia dei compagni, dell’allenatore, della società e dei tifosi, viene da tre partite senza gol e si sbloccherà. Già con la Fiorentina ha fatto progressi, attaccando l’area in modo migliore».
L’allenatore della Juve tiene alta l’attenzione: «Per la Juventus ha la stessa importanza del Toro – spiega il tecnico bianconero – perché è un derby e perché servono tre punti. Per noi centrare il settimo scudetto deve diventare un obiettivo primario, perché è un’impresa mai riuscita a nessuno, a parte il Lione».
Già ma il derby è sempre il derby anche per il Torino: «Popolo e padrone, ragione e passione, colori e bianconero». Sinisa Mihajlovic rispolvera concetti cari ai tifosi granata per entrare nel clima del derby, sulla carta il più equilibrato degli ultimi anni. Domani spero di non arrabbiarmi nel derby, visto che c’è la Var per le situazioni dubbie, e spero che ogni tanto lo usino anche per noi». E poi è andato giù duro non dimenticando gli insulti dell’anno scorso da una parte della tifoseria bianconera: «Allo Juventus Stadium – ha detto nella conferenza stampa di vigilia – c’è un’acustica molto buona e se ripetono “serbo di m…” spero lo senta anche il quarto uomo. Non è offesa solo per me, ma per tutto un popolo».
From: Il Mattino.