Sei partite, nessun gol, un solo assist e sei sostituzioni. La sua partenza difficile divide i tifosi azzurri e fa discutere
NAPOLI – Però, chi l’avrebbe detto? Ma c’è stato un tempo, e neanche così tanti anni fa, in cui è andata peggio, perché in quel tunnel (tre mesi abbondanti) non arrivava luce: fu la prima crisetta d’inizio stagione, in realtà una rarità, però dal 17 settembre al 20 dicembre 2015, l’eclissi di Hamsik ha oscurato Napoli, imprigionandola – adesso come oggi – in quel senso di malinconia che s’avverte ovunque. C’è stata un’epoca – e in genere non gli è mai successo nella fase ascendente, in cui il mondo visto da Marekiaro è apparso avvolto in un velo di tristezza: però, poi, oltre quelle ombre, è rinato un leader (silenzioso) che s’è sistemato ai piedi del trono di Maradona ed è lì per scalzarlo. Napoli, i top & flop della partita contro lo Shakhtar
DIBATTITO – Up e down: si passa dai centrotredici gol segnati in dieci anni (e dunque la promessa ormai indiscutibile di poter diventare il re dei bomber della Storia del Napoli) alle sei sostituzioni consecutive in questo periodaccio che gli ha tolto un po’ di allegria, ma neanche un pizzico di certezze: perché a quelle ci ha pensato Sarri: «Hamsik è un fuoriclasse e quando un giocatore del genere attraversa una fase difficile, va sostenuto: io lo faccio giocare: E se lo sostituisco ciò avviene solo per consentirgli di rifiatare»
From: Corriere Dello Sport.