«Parlare di primato dopo appena sette partite è relativo, è un percorso così breve che non può dare indicazioni definitive. La Juventus attuale è la più forte degli ultimi anni, restano loro i favoriti e paragonarsi ai bianconeri sarebbe da presuntuosi». È un Maurizio Sarri che non si nasconde quello che parla dalle colonne della Gazzetta dello Sport. Dal suo trono, chiaro riferimento ad una famosa serie tv, l’allenatore azzurro oggi primo in classifica ha anche risposto al presidente De Laurentiis in merito al suo futuro. «A lui devo qualcosa, è stato l’unico a credere in me. Per me è stato importante e spero che lo stia ripagando. La clausola poi dipende da tanti fattori: è bilaterale, ma lasciare Napoli è l’ultimo dei miei pensieri».
L’allenatore toscano attende il rientro dei propri nazionali e aspetta un trittico bollente con Roma, Manchester City e Inter. «I giallorossi sono forti e hanno un allenatore molto bravo, sarà una trasferta piena d’inisidie. L’Inter sta tornando e Spalletti è uno dei migliori a livello europeo». La sfida di Champions contro Guardiola, però, è quella a cui guarderanno tutti. «Trovarmi di fronte a lui sarà emozionante, è un fenomeno e il suo calcio segnerà quest’epoca. Il mio gioco è simile al suo, ma Guardiola ha saputo evolversi negli anni tra Barcellona, Bayern e oggi al City».
Ben oltre i sogni europei, però, la corsa campionato è quella che più sembra affascinare i tifosi napoletani, convinti di poter vivere finalmente il giusto anno. «Mi sento legatissimo a questa città e a questo gruppo, poi non so cosa accadrà. Una riforma dei campionati credo sia necessaria, ma starei attento a diminuire il numero delle squadre. Non sono un lamentoso, sono solo uno che ama il calcio e vorrebbe sempre vederlo giocato nella sua massima espressione». E il calcio di Sarri passa dagli uomini, da quelli andati via come Higuain e quelli rimasti come Insigne. «Con Gonzalo abbiamo avuto un ottimo rapporto. Nel calcio a volte le strade si dividono, ma non puoi piangerti addosso se perdi un calciatore. La 10 ad Insigne? Gli darei anche la 20 o la 30, quella che gli piace di più. Sono contrario al ritiro delle maglie, ma per Maradona un’eccezione si può fare. Accantonare le sigarette per lo scudetto? A me piacerebbe vincerlo fumando».
From: Il Mattino.