Allo sprint finale non proprio un fuoco di artificio, ma un bel colpo a sorpresa. Il Napoli prende Roberto Inglese dal Chievo e lo lascia in parcheggio lì per una stagione, in prestito. Un vero blitz effettuato in tempi rapidissimi, che poggia su fondamenta gettate nel primo pomeriggio di ieri e che ha trovato sbocco lungo la giornata, quando Giuntoli ha avuto il via libera da De Laurentiis e si è fiondato nella stanza del club veronese dove ha trovato Romairone, il ds del Chievo. La trattativa è stata rapidissima, una idea last minute, davvero un’occasione da prendere al volo: in una manciata di ore l’intesa è stata raggiunta sulla base di 11 milioni di euro. Ovvero, più o meno, il saldo attivo che il Napoli ha accumulato in questa sessione estiva, dopo le cessioni di Zapata, Strinic e Pavoletti e gli acquisti di Rui (4 per il prestito più 6 per il riscatto) e Ounas.
Con Inglese (10 gol in A l’anno scorso) che Giuntoli conosce dai tempi di Carpi, l’accordo è su base quadriennale: passerà a guadagnare dai circa 350 mila euro di adesso a 700 mila euro, più vari bonus a partire dalla prossima estate quando arriverà, probabilmente, a Napoli. In ogni caso, Giuntoli ha strappato una clausola che prevede, in caso di necessità, il passaggio in azzurro anche a gennaio. Inglese, 26 anni a novembre, ha già segnato due gol in questa stagione (62 presenze e 14 gol in serie A in carriera): una in campionato e l’altra in Coppa Italia. Il Chievo aveva respinto vari assalti nel corso dell’estate, poi ha ceduto al Napoli solo perché lo lascia lì per un anno.
L’ultima giornata di trattative, vissuta sulla sponda Napoli, era scivolata via sull’eco di quella frase («Berardi mi piace») buttata lì l’altro ieri sera da De Laurentiis a Venezia. In realtà, senza troppa convinzione. La sintesi esatta della filosofia azzurra sul mercato: un altro rinforzo è un’ipotesi non scartata a priori, ma non un obbligo. Ovvero: si fa qualcosa solo se ci convince, e se non costa troppo. Insomma, l’identikit di Inglese. E alla fine il Napoli, che pareva non dovesse fare null’altro, ha piazzato un colpo con vista sulla prossima estate. Il Napoli vira su Inglese dopo che in mattinata il summit con il Sassuolo per Berardi aveva preso subito una brutta piega: tra domanda e offerta c’era (e c’è) un abisso che non poteva essere colmato in mezza giornata. Giuntoli si rifarà vivo, probabilmente. Così come bisogna tener in conto, per la prossima estate, un altro nome che è quello di Federico Chiesa. Napoli e Fiorentina non hanno avuto modo di aggiornarsi negli ultimi giorni, dopo che i viola hanno fatto capire, in ogni modo, che l’attaccante non si sarebbe mosso in questa sessione.
Insomma, il Napoli non ha fatto nulla per l’immediato. Perché? Perché il Napoli ha pensato di aver fatto già quello che doveva fare in precedenza, prendendo Mario Rui e Ounas. Poco, secondo molti. D’altronde, quando l’Udinese comunica che Karnezis finirà al Watford, svanisce pure l’ultimo miraggio: l’arrivo del portiere greco e la cessione di Rafael. Vista nell’ottica del Napoli, essere riusciti a sfoltire la rosa con le cessioni di Zapata e Strinic, viene considerato alla stregua di un colpaccio: 22 milioni di euro arriveranno in tre rate dalla Sampdoria. Un bel giro di danaro, non c’è che dire. Ferrero, però, all’ultimo istante, ha avuto un ripensamento per Tonelli. E la mossa ha un po’ spiazzato il ds Giuntoli: il Sassuolo che sperava di prendere Zapata, ha rifiutato di riaprire la trattativa (ma è stato Zapata a volere a tutti i costi i blucerchiati con cui aveva una intesa già da diverse settimane). A quel punto è rimasto il Chievo che però si è tirato fuori. E così Tonelli, arrivato nel pomeriggio a Castel Volturno con l’idea di dover svuotare l’armadietto e salutare i compagni, è rimasto al Napoli. De Laurentiis ha fatto un mercato dove, ancora una volta, non ha ceduto alla pancia perdendosi in acquisti di tipo emotivo, ma ha confermato l’input: non si spende tanto per spendere, si spende solo per chi può cambiare davvero il Napoli e chi può essere utile all’idea di calcio di Maurizio Sarri.
From: Il Mattino.