Napoli, Sarri e la paura di volare: a Bologna in treno


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Fifone? Un po’ sì. Ha una fobia, ma è in buona compagnia. Se può evitare di volare, Maurizio Sarri lo fa. E poiché le previsioni meteo di ieri non erano le migliori, perché correre il rischio di sobbalzare dalla poltrona visto che Bologna da Napoli è distante poco meno di 3 ore e mezza di treno? E allora, nell’eterna guerra tra la paura di volare e Sarri, questa volta ha vinto la paura. D’altronde, ogni volta che non ha alternative, l’aereo lo prende. Non è mai particolarmente tranquillo, ma per volare vola da quando è il tecnico del Napoli. E lo farà anche tra due giorni, quando il charter azzurro volerà in Ucraina in un volo verso l’Est lungo quasi tre ore. Non proprio una passeggiata anche perché lì a 10mila metri di altezza c’è il divieto di fumo. Cosa che lo irrita particolarmente. 
La lista è lunga, di sportivi terrorizzati dal volo: l’allergia di Eraldo Pecci era nota.

Smise di volare quando giocava per il Napoli, nell’85, dopo una brutta disavventura sull’aereo della squadra, finito in mezzo a una tempesta sulle Alpi. Da telecronista, arrivò a Lisbona al seguito del Bologna per la Coppa Uefa del ‘91 in automobile con un amico. «Non ho mica paura di volare, ho paura di cadere » è la sua massima. Paura di volare, e non ci sono partite che tengano né contratti per Dennis Bergkamp: per anni le trasferte le faceva per conto suo rinunciando persino a qualche trasferta in Champions. E rinunciò a prendere parte, per questo motivo, ai Mondiali in Giappone nel 2002, Aveva il terrore di volare anche Omar Sivori ma nel mondo del cinema anche registi come Stanley Kubrick e Martin Scorsese non hanno mai nascosto la loro avversione per gli aerei. 

From: Il Mattino.

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