Non è che abbia fatto il pensionato al Watford, Camilo Zuniga. Certo, non verrà ricordato dai tifosi di Vicarage Road comeun fulmine di guerra, ma in ogni caso le sue 21 presenze in Premier le ha collezionate nell’ultima stagione. Sei da titolare. E con un gol segnato, allo United di Mourinho. In realtà, il colombiano non sarebbe rimasto lì neppure se fosse rimasto Walter Mazzarri (con cui ha giocato 161 delle 234 partite complessive della sua carriera): il Watford non intende riscattarlo. E ha detto no al Napoli pure all’ipotesi del nuovo prestito. Quello a cui punta il ds Giuntoli è liberarsi di un esubero che pesa sul bilancio azzurro per 7,2 milioni di euro lordi. Questo è il suo ultimo anno di contratto: era l’ottobre del 2013 quando Zuniga firmò il rinnovo. Era a Londra, alla vigilia della gara con l’Arsenal. Subito dopo, spiazzando tutti, si operò al ginocchio per quello che sembrava un semplice intervento di pulizia del menisco che invece fece tirare fuori un problema di natura cartilaginea.
L’esterno, gestito dal manager Riccardo Calleri, non rientra nei piani di Maurizio Sarri e quindi si sta cercando una sistemazione. Zuniga vorrebbe tornare in Colombia all’Atletico Nacional, la squadra che lo ha lanciato prima del trasferimento al Siena. Non è esclusa, dunque, l’ipotesi di una rescissione del contratto – con buonuscita a favore di Zuniga – in modo da agevolare l’addio.
Zuniga non gioca una partita ufficiale con il Napoli dal 12 aprile del 2014, quando in panchina c’era ancora Benitez. Mai una volta in campo con Sarri: dopo metà stagione in panchina, la prima cessione al Bologna. Poi in estate la nuova partenza, sempre in prestito al Watford.
Clinicamente guarito dopo l’intervento, la sua condizione è sempre apparsa apparentemente precaria. Ora la nuova trattativa per il suo addio definitivo: l’Atletico Nacional non può accollarsi lo stipendio di Zuniga. L’ipotesi, dunque, è quella di prendere una buonuscita dal Napoli per la rinuncia all’ultimo anno di stipendio e poi ricomiciare nalla sua terra. Dove è molto amato. Prima della sua parabola discendente ha infatti giocato ben 62 volte con la maglia della Colombia. Ora il molto probabile addio all’Italia dove era approdato nel 2008 al Siena.
From: Il Mattino.