7,5 REINA
Battuto solo su rigore (Pazzini), viva il Pepe Re. Alza in corner una “botta” di Cerci (42’), si distende in tuffo e con la mano sinistra sventa il tiro-gol di Verde (53’). Idealmente, manda baci (vasi Nicolas) al portiere veronese incerto e battuto tre volte. Una uscita fuori area (79’). Grande sicurezza, impassibile contro le raffiche di vento e sotto la pioggia. Alla fine, tra i pali, sembra un palombaro. Ma è felice, s’è vinto.
7 HYSAJ
Più forte di ogni acciacco, spinge con convinzione. Nella fase difensiva non si fa incantare da Daniele Verde che finisce nella fossa del leone albanese e blocca Cerci quando l’anarchico del pallone si sposta a sinistra: chi Cerci trova, ma Alessio (non fare il fessio) trova Hysaj. Nel finale pasticcio su Bessa in area, rigore ed espulsione (82’: già ammonito al 51’). Ma è stato un valido protagonista del successo azzurro.
7 CHIRICHES
Albiol riposa per Nizza. Va in campo il romeno semplice ed essenziale. Gestisce da gran signore il centro della difesa alta ed entra nell’azione del vantaggio perché Souprayen per proteggersi dal romeno rimpalla in porta, autogol, sul corner di Callejon. Gran salvataggio di testa nell’area azzurra (49’) e nell’area veronese, sul corner di Callejon, sfiora il gol con un colpo di testa (57’). Cade male su una spalla ed esce (85’).
7 KOULIBALY
Gioca con grande sicurezza e una volta che perde la palla a centrocampo la recupera di slancio. Non manca un contrasto. Ogni avversario viene addomesticato e costretto alla resa, da Cerci a Verde, poi anche Pazzini che entra negli ultimi venti minuti. Accusa un po’ di stanchezza nel finale e cede in qualche contrasto, si fa superare, ma sono episodi senza conseguenze. Sempre pronto a rifarsi e a spazzare via.
6,5 GHOULAM
C’è Milik e bisogna crossare. Nel primo tempo mette due palloni nell’area veronese, ma sono intercettati. Qualche errore impercettibile (un pallone dato a Cerci). Segna a porta vuota il 3-0 dopo il contatto fra Mertens e il portiere Nicolas ed è una magnifica sventola che scuote la rete. Va sicuro al tiro non facile (posizione defilata) a dimostrazione della grande sicurezza con cui va in campo. Condizione migliorata.
6,5 ZIELINSKI
Allan in officina a ricaricare le batterie, avanti il polacco mezz’ala offensiva. Subito un paio di lanci per Insigne e Hamsik, poi una sventola al volo alta (44’), ma anche un gran lavoro di contenimento. Soprattutto nella ripresa, col Verona che prende campo, gestisce bene la fase di non possesso mettendosi sulle linee di passaggio degli avversari. Concreto.
6,5 DIAWARA
Riposo anche per Jorginho. Va in campo il ventenne della Guinea. Gioca di fisico, costruisce poco, ma sul suo sentiero non passa nessuno e Bessa, che deve contrastarlo, patisce. ‘A Bessa in mano alle creature. Mira la porta dalla distanza, ma molla un tiraccio alto (70’). Prestazione di grande sostanza. Straordinari il senso di posizione e la vigoria nei contrasti.
7 HAMSIK
Quando spunta la luna a Marekiaro è tutta una musica. L’asso d’argento trova un Buchel e ci si infila. Gioca molto avanzato e attacca la profondità (com’è profondo il Marek). Piazza due tiri fuori e uno “a giro” parato. Punto di riferimento costante (in assenza di Jorginho). La condizione è migliorata e si muove con disinvoltura. Sarri gli risparmia gli ultimi 25 minuti.
7 CALLEJON
Il solito, instancabile attivista sulla fascia destra e, a Verona, funzionano meglio le sovrapposizioni di Hysaj. Calcia i corner da sinistra e su una sua battuta dalla bandierina Nicolas fallisce l’uscita e nasce l’autogol di Souprayen. Spazza l’area azzurra e dà il via al contropiede del raddoppio. Cede il posto a Giaccherini negli ultimi venti minuti. Nizza non è lontana.
6,5 MILIK
Il corazziere polacco contro i centrali veronesi, Ferrari (1,91) ed Heurtaux (1,83). I giganti gli rodono. Tarda ad ambientarsi, poi è perfetto, allargandosi a destra, a infilare il raddoppio sul contropiede di Insigne. Ha un’altra occasione nella ripresa, su un errore di Ferrari, ma la conclusione è morbida e Nicolas para senza difficoltà. Migliorato. Lascia il campo dopo un’ora.
7,5 INSIGNE
Protagonista assoluto del match, gli è mancato solo il gol. Un tiro dietro l’altro, tre fuori, due parati. E’ il primo ad impegnare Nicolas. Fantastica la galoppata in contropiede per tutto il campo con l’assist-gol per Milik. Accelerazioni micidiali. Sempre nel vivo del gioco. Sia Lorenzo che Callejon si sono accentrati spesso per disorientare la difesa veronese.
6,5 MERTENS
Sostituisce Milik (60’). Va subito al tiro, parato. Poi scambio stretto con Insigne, inserimento in area, contatto col portiere e palla scaraventata in gol da Ghoulam. Una conclusione fuori. Sarri l’ha risparmiato in vista del retour-match di Nizza dove Dries deve dare la scossa e pizzicare la difesa francese per un gol che complicherebbe la rimonta dei nizzardi. Auguri.
6 ALLAN
Entra al posto di Hamsik (65’). Si piazza a centrocampo limitando l’azione veronese che, nel secondo tempo, è stata più vivace. Prezioso col solito pressing su ogni avversario. Sarri gli ha risparmiato tre quarti di partita per averlo fresco, grintoso e pimpante a Nizza dove bisognerà opporsi con efficacia ai tentativi francesi di rimontare lo 0-2 del San Paolo.
s.v. GIACCHERINI
Rileva Callejon (72’) che fra tre giorni dovrà fare faville a Nizza. Una pura comparsa nel finale perché il Napoli è arretrato sotto l’improvvisa pressione veronese e l’azione d’attacco procede a strappi, improvvisata. Nelle poche occasioni si inserisce nell’area avversaria, ma non ha grandi chances per mettersi in mostra. Comunque, sempre utile.
7 SARRI
E’ il campionato di vediamo come Var (che conferma il primo vantaggio). CentoVetrine azzurre, la soap di Sarri sulla panchina del Napoli. Tiene a riposo Albiol, Allan, Jorginho e Mertens. Il Verona si perde nel vortice azzurro (Giulietta è una trottola). Questo Napoli è una playstation (vamos alla play). Tic-tac-toc-tuc-tic. I passaggi consecutivi degli azzurri sono la meraviglia dei tempi (consecutio temporum). Vince la prima di campionato (persa la prima volta, pareggiata l’anno scorso). La squadra è sempre la stessa, il gioco pure, non cambia: Maurizio Costante. Chiede e ottiene cazzimma napoletana, memore delle origini bagnolesi (Ilva rimembri ancora). Inserisce dopo un’ora Mertens, Allan e Giaccherini. Soffre e si sbraccia nel finale. Ora il vestito più bello per il viaggio di Nizza.
From: Il Mattino.