Juan Jesus, quanto orgoglio nella sfida alla “sua” Roma


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Roma-Napoli è il ritorno di Spalletti all’Olimpico da primo della classe, esattamente come un anno fa, quando Mourinho bloccò la serie di vittorie consecutive (8) degli azzurri. Ma c’è anche quello di Juan Jesus, che nella partita di dodici mesi fa fu spettatore in panchina. Adesso, dopo l’infortunio di Rrahmani (il suo rientro è previsto nel 2023), il brasiliano è al centro della difesa, al fianco del sudcoreano Kim.

Con il gol al Bologna il brasiliano è diventato il quindicesimo marcatore stagionale del Napoli tra campionato e Champions e ha chiuso un cerchio. Dieci mesi fa, con un autogol di testa, firmò la sconfitta contro lo Spezia di Thiago Motta. Stesso allenatore (e stessa porta) ma altra squadra domenica scorsa, con una rete che ha spazzato subito le preoccupazioni dei tifosi dopo la rete dei rossoblù.

Juan Jesus, a Roma per cinque stagioni (102 presenze e e un gol), aveva vissuto gli ultimi due anni a Trigoria in profonda sofferenza, collezionando in tutto 16 partite perché all’inizio del 2021 finì fuori rosa. I dirigenti avevano cercato di cederlo ma senza successo, lui non aveva rinnovato il contratto e a Ferragosto non ci pensò due volte quando arrivò la chiamata di Spalletti, suo ex tecnico, e del Napoli. Operazione last minute, da pagare soltanto l’ingaggio, perché c’erano paletti fissati da De Laurentiis, che non aveva potuto effettuare cessioni di un certo peso, non voleva sovraccaricare il monte stipendi e non aveva contributi Champions perché il Napoli nel primo anno di Luciano era iscritto alla Europa League. 

Arrivato in evidente ritardo di condizione, Juan Jesus era riuscito a conquistare spazio, più per necessità che per scelta perché la batteria dei centrali era ridotta. Quando Koulibaly è stato indisponibile, prima per l’infortunio e poi per la partecipazione alla Coppa d’Africa, ne ha preso il posto con positivi risultati (e aveva anche giocato in alternativa a Mario Rui a sinistra) ed è così scattato il rinnovo del contratto. Dopo lo stop di Rrahmani, Spalletti ha scelto lui e non Ostigard per sostituire il kosovaro, dando fiducia al 31enne brasiliano che ha il dente avvelenato con la Roma, come scrisse in un post sui social a inizio anno a proposito della competenza del direttore sportivo portoghese Thiago Pinto. A proposito di messaggi, in un’estate di forti dubbi della tifoseria napoletana – quelli che si sono poi rivelati infondati – Juan Jesus ne aveva lanciato uno chiaro: «I giocatori vanno e vengono, la squadra resta. Speriamo di fare una stagione ancor più bella di quella passata». Il Napoli non era finito dopo le partenze di Ospina, Koulibaly, Fabian, Insigne e Mertens. E si vede. Aveva ragione Juan Jesus.

From: https://www.ilmattino.it/sport/sscnapoli/roma_napoli_juan_jesus-6996687.html

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