Juve, festa con la bara di Insigne: pronta la richiesta di risarcimento


CONDIVIDI/SHARE

image

Durante la sfilata della Juventus a Torino, Douglas Costa ha inquadrato nei suoi video sui social una maglietta azzurra con scritto «Napoli merda» e una bara azzurra con scritto «Insigne», ovvero quello che dopo la vittoria degli azzurri a Torino aveva detto che la Juve è abituata a perdere le finali. Corale la reazione dei napoletani: tra gli altri, l’avvocato Angelo Pisani annuncia un esposto querela alla Procura della Repubblica per una punizione esemplare e una richiesta milionaria di risarcimento a Douglas Costa e a tutti gli altri colpevoli e complici di offese e danni tramite social, come per i cori razzisti e illegittimi negli stadi».  

I contenuti del post del brasiliano, infatti, hanno suscitato indignazione a Napoli e sui social (con botta e risposta tra tifosi anche sul profilo del giocatore bianconero che, nel frattempo, ha rimosso il video) e il club azzurro ha risposto, nella notte, con un post Twitter in cui si mostra la screenshot della bara. «Siamo veramente indignati – scrive il Napoli – per l’atteggiamento vergognoso e offensivo tenuto da alcuni calciatori della Juventus. Gesti gravi che offendono la dignità di un popolo e di un napoletano come Insigne. È inaccettabile».

Già da ieri 180 tifosi si sono rivolto allo studio legale Pisani, i cui avvocati hanno predisposto l’invito alla negoziazione assistita destinata «alla società Juventus e al giocatore Douglas Costa e a tutti coloro che si sono resi complici sui social con like e commenti incivili». Nel ricorso firmato dagli avvocati Pisani si chiede il risarcimento di un danno personale non patrimoniale quantificabile in non meno di 5.000 euro per ciascun tifoso. «L’iniziativa – spiega Pisani – nasce da un gruppo di cittadini e tifosi autorevoli del Napoli che, avviliti e stanchi di offese ingiustificate e vergognosi attacchi dopo la partita della Juve con il Verona, si sono rivolti a noi per chiedere giustizia; insieme ad altri colleghi, considerato il gran numero di vittime da assistere, abbiamo avviato un’analisi che oltre alla querela per i responsabili prevede una moltitudine di azioni risarcitorie in sede civile e si traduce in una richiesta di risarcimento danni per ogni cittadino napoletano costituito in giudizio, basato sul principio di grave responsabilità dell’autore della offesa e per la sua illegittima condotta in danno altrui. Chi sbaglia paga, in tutti gli ambiti. Siamo davanti ad episodi che superano l’inciviltà ed è inconcepibile che i responsabili sfuggano alla punizione e sanzione che meritano».

From: Il Mattino.

CONDIVIDI/SHARE