Non c’è mai stato un momento più critico di questo, da quando Maurizio Sarri ha lasciato il Chelsea, la Premier, per sedersi sulla panchina della Juventus. L’apice della sua carriera. Saranno ore roventi quelle che si respireranno a Torino, sponda bianconera. Perché rischia di non bastare la vittoria dello scudetto a Sarri per essere confermato. Fanno più male le sconfitte, per ordine di tempo, in Supercoppa Italiana contro la Lazio, in Coppa Italia contro il Napoli e in Champions contro il Lione. Debacle rovente quella contro i francesi, contro una squadra che non ha più giocato il campionato, visto la sospensione della Ligue 1 a causa dell’emergenza Coronavirus. Unico torneo fermato tra i cinque top europei. Così mentre sul web i tifosi juventini si scagliano contro il proprio allenatore, la Juventus si guarda attorno. Per Andrea Agnelli due sono gli allenatori in pole: Simone Inzaghi e Zinedine Zidane. Più defilate le ipotesi di un ritorno di Massimiliano Allegri e l’ingaggio di Mauricio Pochettino. Non solo, in discussione ci sono anche i dirigenti: da Pavel Nedved a Fabio Paratici. Infine, bisogna ritoccare la rosa: ci vogliono un terzino, un centrocampista (oltre ad Arthur) e un attaccante (Milik in pole). Basterà per la Champions?