Juve, sorpasso grazie al calendario: alle 15 tocca la palla passa al Napoli


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La Juve ha temporaneamente sorpassato il Napoli ed è salita al primo posto dopo aver vinto sul campo del Chievo, ridotto in nove per le espulsioni di Bastien e Cacciatore in ventiquattro minuti. Il peso dei due cartellini rossi (per Bastien doppia ammonizione in 2′, per Cacciatore provvedimento provocato dal gesto delle manette stile Mourinho) decretati dall’arbitro napoletano Maresca, candidato al rango di internazionale nella prossima stagione, è stato decisivo perché fino a quel momento i bianconeri avevano prodotto pochissimo: tutto più facile per Khedira e Higuain. Oggi tocca agli azzurri rispondere, effettuando il controsorpasso e recuperando la leadership.

Da oggi, per otto settimane, il Napoli giocherà sempre dopo la Juve. Sarri si è lamentato per la programmazione decisa dalla Lega Serie A già domenica scorsa, appena terminata l’ultima gara disputata in anticipo rispetto ai bianconeri. Dalla partita con il Bologna cominceremo a capire se il timore di un condizionamento psicologico è reale o se è una suggestione del tecnico, come ritengono alcuni commentatori di testate del Nord che hanno invitato Maurizio «a non rompere le palle», proprio con questi toni volgari. Al San Paolo arriva la squadra che nelle ultime quattro partite contro gli azzurri ha incassato 19 reti. Donadoni ha assicurato che i suoi non verranno qui «per fare le comparse». In particolare uno, Verdi, che due settimane fa ha rifiutato di indossare questa maglia gloriosa e di entrare nella rosa della capolista perché vuole concludere a Bologna la stagione. È un rifiuto che ha sorpreso e indispettito, ma un giocatore è libero di rinunciare al salto di qualità, come ha fatto questo esterno per cui si erano spesi il tecnico Sarri e il direttore sportivo Giuntoli. Si annunciano fischi per Simone: ma lui non è Rossi (colui che sarebbe diventato Pablito preferì nel 1979 il Perugia all’azzurro) né Higuain (colui che fuggì a Madrid nel 2016 per sottoporsi alle visite mediche e firmare per la Juve), merita dunque una simile attenzione? Ieri, all’arrivo in stazione, c’erano tanti poliziotti ma nessun tifoso del Napoli.

Il clamoroso dato dei gol segnati al Bologna, come quello dei tiri in porta (azzurri primi con 308, rossoblù terz’ultimi con 174) non conforta Sarri perché sa che non possono esservi cedimenti nel testa a testa con la Juve. È stato significativo, nelle ultime due partite, il ritorno gol di Callejon e di Mertens, improvvisamente ma non sorprendentemente usciti dai radar, perché anche i titolarissimi accusano la fatica e hanno bisogno di tirare il fiato. I rossoblù avranno prevedibilmente un atteggiamento prudente, Donadoni proverà a neutralizzare gli azzurri e a ripartire, per aggredire con gli esterni Verdi e Di Francesco quella difesa che è la migliore del campionato. È qui che il Napoli ha compiuto il salto di qualità. Reina ha subito 13 gol in 21 partite: il merito è del portiere, che dall’alto della sua esperienza non avverte il condizionamento del contratto in scadenza (da giovedì Pepe sarà libero di firmare per un altro club con cui giocare dalla prossima stagione), e della coppia centrale Albiol-Koulibaly, che però oggi nuovamente è costretta a dividersi perché lo spagnolo non è stato convocato a causa di un dolore muscolare. Dopo la partenza di Maksimovic servirebbe un quarto difensore da affiancare a Chiriches, schierato al fianco del franco-senegalese, visto che Tonelli non è stato praticamente mai preso in considerazione da Sarri: nella scorsa stagione 3 partite e 2 gol, in questa una sola presenza ma con la Primavera. Problemi fisici, più che scelte tecniche. È rischioso affrontare gli ultimi quattro mesi della stagione con questa lacuna.

Sul mercato il Napoli concentrerà le attenzioni sull’esterno, per assicurare Politano a Sarri, auspicando che questa risorsa sia poi utilizzata dal tecnico restìo al turnover. Bisognerà verificare non soltanto le intenzioni del Sassuolo, apparentemente non più irremovibile sull’incedibilità dell’esterno, ma anche il peso dell’interferenza della Juve, che sempre cerca di indebolire la concorrenza, così come aveva fatto nell’estate 2016, sottraendo a caro prezzo prima Pjanic alla Roma e poi Higuain a De Laurentiis. Intanto, Politano ha ribadito con chiarezza che per lui c’è solo il Napoli, una squadra in cui un giocatore – sotto l’ottima guida di Sarri – può soltanto crescere. È l’occasione che Verdi non ha saputo cogliere.

From: Il Mattino.

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