Su Kim Min-jae ora c’è pure l’Inter, dopo che Bremer ha scelto la Juventus: ma è troppo tardi. Il Napoli è davvero a un passo dall’accordo totale. Intanto, nella lista Champions – i turchi fanno i preliminari – il 25enne sudcoreano non c’è: «La sua cessione è programmata da tempo», dice sconsolato il tecnico Jesus. Il segnale che stiamo vicini alla fumata bianca arriva dal vertice telefonico di ieri pomeriggio. Il Napoli ha fretta, ha rilanciato ancora una volta e prepara il briefing che può essere decisivo. Insomma, o dentro o fuori, ci siamo: 2,6 milioni l’anno al coreano fino al 2027 e 20 milioni al Fenerbahce (che un anno fa lo ha pagato 4 milioni). Sì, il Napoli pagherà la clausola. Non ci sono altri modi per avere il via libera dal club di Istanbul. L’intesa è vicinissima. Un vero e proprio intrigo agli sgoccioli, dopo che la settimana scorsa Kim sembrava destinato al Rennes: il blitz di Giuntoli, che ha pareggiato l’offerta dei francesi, ha sistemato le cose in un lampo. Sarà lui, dunque, l’erede di Koulibaly.
La pista Antonin Barak è sempre in piedi, anche perché l’Hellas ha abbassato il prezzo (ora attorno ai 13,5 milioni di euro). Insomma, se ne può parlare. È l’anno zero. Rinviato troppe volte per via del Covid. E potrebbe non essere finita qui la lista degli addii: Fabian, Zielinski, Politano e Osimhen sono ancora in bilico. Già anche Osimhen. Perché il nigeriano e il Bayern iniziano a flirtare in maniera preoccupante, come già raccontato. Il Napoli non ne sa ancora nulla, lo sospetta ma non ha ancora offerte sul tavolo: Giuntoli, scherzando a Carciato, ha ricordato a Victor che per meno di 100 milioni i suoi agenti meglio che non si facciano sentire. Ma intanto, qualcosa inizia a muoversi. E De Laurentiis non intende alzare muri invalicabili in caso di offerta monstre. Che, al momento, non c’è. Ma il Bayern Monaco prepara il blitz. Sta nascendo un altro Napoli: idee nuove, facce nuove. Mai visto una cosa del genere nell’era De Laurentiis. Troppi rossi di bilancio nelle ultime stagioni, troppi ingaggi spropositati: il presidente taglia i costi e rinfresca la rosa. Lo ha annunciato il 30 giugno del 2021 che si sarebbe mosso così. Lo ha fatto con un anno di ritardo. Nuove basi di partenza e un solo ascoltatissimo consigliere: il solito Andrea Chiavelli. Si è iniziato a sforbiciare: Ospina, Mertens, Insigne. Non si è riusciti a fronteggiare l’assalto del Chelsea a Koulibaly. Non è una terapia d’urto, per i tifosi è una specie di trauma.
Giuntoli è stato chiaro: se liberiamo dei tasselli nella rosa, prendiamo giocatori. Quindi Deulofeu (Udinese) e Simeone (Verona) sono legati alle partenze di Ounas e Petagna. Ma anche Gaetano (c’è la Cremonese). Chiaro che il ds azzurro giochi nell’ombra: deve vendere (e bene) prima di poter dare l’ok per la firma con il figlio del Cholo con cui c’è l’intesa totale già raggiunta da qualche giorno. Adriano Galliani e l’agente di Petagna, Beppe Riso, sono d’accordo su tutto. In queste ore, preparano l’incontro con De Larentiis che vuole per forza inserire come clausola per il riscatto la permanenza in serie A del Monza. E il Napoli apre a questa opzione, a patto che aumenti la quota relativa al prestito annuo: 4 milioni. Con riscatto fissato a 15. Dicevamo, Fabian, Zielinski e Politano. Per il centrocampista sono ore caldissime ed è difficile che il ds Giuntoli faccia sconti: senza offerta di un club, c’è solo la via del rinnovo (due volte rifiutato). Piotr pure inizia a dare segnali di insofferenza ma fino ad adesso, zero offerte. Diverso il discorso di Politano: con Spalletti c’è stato un chiarimento, ma se dovesse trovare una squadra che gli offre la certezza del titolare, ci penserà.