Inviato a Castel di Sangro
I due schiaffi presi in pieno volto dall’Adana fanno ancora male. È vero, Luciano Spalletti ha detto che quella contro è turchi è stata una bella prova di allenamento, ma a qualunque allenatore non piace mai subire gol. Nemmeno a luglio. Nemmeno quando le partite non contano ai fini di classifiche o campionato. Ecco perché ieri, durante l’allenamento pomeridiano della squadra a Castel di Sangro, ha riproposto in partitella la stessa linea difensiva vista contro il turchi: Di Lorenzo, Rrahmani, Ostigard e Mario Rui. Loro quattro nel primo tempo avevano fatto buona guardia, salvo poi sciogliersi nella ripresa complice anche la girandola di cambi effettuata dall’allenatore.
Sotto la lente di ingrandimento ovviamente i nuovi arrivati. Quello di ieri è stato il primo giorno di scuola per Kim. Il coreano – che nelle ultime settimane si è allenato da solo in Portogallo – ha finalmente ritrovato una squadra con la quale provare movimenti e situazioni di campo. Spalletti lo ha messo subito al fianco di Juan Jesus, il vecchio saggio che dovrà fargli da chioccia durante questo primo apprendistato. Poi, però, Kim dovrà iniziare a camminare da solo, con quei piedoni grossi e a volte un po’ troppo irruenti. Ieri stava già per fare la prima frittata, ma il suo pestone sul destro di Osimhen ha tenuto tutti col fiato sospeso solo per qualche istante. Poi Victor è tornato in campo con più voglia di prima, scambiandosi anche un bell’abbraccio con il nuovo compagno di squadra. Kim dovrà essere il leader della difesa, di questo ne è sicuro anche Spalletti che pure non smette di credere nei mezzi di Ostigard. Il norvegese era stato tra i migliori contro l’Adana, salvo poi complicarsi la vita innescando l’azione che ha portato al primo rigore dei turchi. Leo ha il fisico da vichingo ma anche due piedi che possono regalare gioie: un mix di buone notizie per Spalletti che sa bene quanto potrà essere importante il contributo di Ostigard nella costruzione della difesa nel primo anno dell’era D.K. (dopo Koulibaly). Al momento sia lui che Kim viaggiano a una velocità inferiore rispetto ai due «senatori» Rrahmani e Juan Jesus, ma già la prossima settimana di ritiro in Abruzzo potrebbe nuovamente stravolgere le gerarchie. Contro il Mallorca domenica sera, infatti, il coreano potrà fare il suo esordio in azzurro e quello sarà il primo banco di prova per valutarne qualità e soprattutto personalità. Il coraggio non gli manca, almeno fuori dal campo, come ha dimostrato mercoledì sera a cena esibendosi davanti a tutto il gruppo ballando e cantando la hit coreana «Gangnam Style» immortalata e postata sui social attraverso un video diventato presto virale sul web. Per fortuna del Napoli, però, non è stato preso per un musical, ma per giocare Champions e Serie A.
Tra gli osservati speciali anche Olivera, l’altro difensore finito in fretta sul banco degli imputati dopo il pareggio con l’Adana. Come per Ostigard ha ancora l’alibi del tempo. È arrivato prima del norvegese, ma ha iniziato ad allenarsi con il gruppo praticamente insieme a Leo: ovvero qui a Castel di Sangro. Oggi si presenterà ai tifosi in conferenza, ma intanto sta provando a far parlare il campo. Deve trovare fiducia e consapevolezza nei propri mezzi, essere più spregiudicato nelle sortite offensive e più attento in marcatura. I margini di crescita sembrano esserci, ora starà a lui dimostrare di poter essere un reale antagonista di Mario Rui per una maglia da titolare.