“La mossa del comandante”, il Napoli di Sarri in casa


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Da un’idea di due ragazzi e tifosi azzurri arriva il gioco da tavolo che celebra l’epopea Sarrista: «Il nostro tributo a un’era, vorremmo portarglielo a Cobham»

«Liste, prenotazioni, bonifici…stacchiamo da lavoro e stiamo fino all’una, l’una e mezza a gestire tutto il flusso di richieste». Claudio Masulli e Francesco Ferrara, una casa di Napoli e un progetto nato per gioco e che ora gli riempie la vita e il cuore, fisiologicamente a sinistra, un fatto di appartenenza. «Ma anche Salvatore Caruso, per la grafica, e Danilo Pergamo che ci ha donato l’illustrazione per la copertina», ricordano, «e i compagni di ‘Sarrismo Gioia e Rivoluzione’, senza i quali tutto questo non sarebbe stato possibile: grazie a loro e al Ministro Sandro Ruotolo, alla loro ispirazione e al loro sostegno». Perché se è vero che in 18 uomini si può fare un colpo di stato e prendere il potere, allora anche in due si può portare la teoria a diventare prassi, per onorare e celebrare tutta l’epopea Sarrista: è “La mossa del comandante“, l’idea che questi due giovani napoletani hanno trasformato in un progetto il cui successo li sta quasi travolgendo. «Stiamo pensando già a una ristampa, riceviamo richieste in continuazione», e siamo solo all’inizio, le prime copie stanno appena partendo (qui la pagina Facebook).

IL GIOCO DA TAVOLO – Estetica sovietica di riferimento, d’ordinanza. Tuta e sigaretta, anima e appartenenza, anni d’azzurro e di sogni di rivoluzione in 90 caselle, anzi 91, come i punti del record, ripercorrendo insieme ad ogni passo tutte le emozioni vissute. «La bellezza. Quella prima di tutto, il divertimento come gioia e come riscatto», sempre come collettività, che si tratti di campo o di un tavolo di amici. La spia di Frattagrad Insigne, Ciruzzo Mertens, K2 Koulibaly, il capitano Hamsik, il guerriero Allan«l’unica che puoi giocare singolarmente senza combinazione, avanzando di tre caselle» -  le avanguardie per accelerare la corsa realista verso l’impossibile, cercando di superare i detrattori e le inevitabili difficoltà: «la squadra è stanca, giocano sempre gli stessi: fermo un turno».

QUELLA TARGA A BAGNOLI - «Il campionato era appena finito, una settimana, era il 28 maggio e da pochissimo era chiaro che il mister non sarebbe stato riconfermato. Decidemmo di omaggiarlo con una targa a Bagnoli, nella via dove è nato», per capire da dove prende origine il tutto. «Quella sera stessa ci venne in mente che potevamo creare qualcosa che mantenesse viva quell’unione, quell’idea di gioia che avevamo vissuto col Comandante fino a qualche settimana prima e che in qualche modo celebrasse la favolosa stagione del Napoli appena trascorsa: un gioco che riproponesse il modello di calcio che amiamo e di cui spesso sentiamo la mancanza». 

NESSUN LUCRO, SOLO UN SOGNO – Neanche il lucro può trovare spazio nella celebrazione della bellezza collettiva: «Tutto il ricavato, al netto solo delle spese di produzione, andrà a sostenere uno dei tantissimi progetti sociali attivi nella nostra splendida città», ribadiscono Claudio e Frankie, che per loro vorrebbero solo un premio, molto più importante del denaro: partire da Napoli e arrivare fino a Cobham, dal Sarrismo al Sarriball, seguendo quel filo rosso chiamato storia. «Sarebbe bellissimo poter regalargliene una copia, portargliela fino a Londra per incontrarlo di persona e ringraziarlo per tutto quello che ci ha fatto vivere. Lo abbiamo amato tanto – concludono – perché ci ha permesso di sognare».

From: Corriere Dello Sport.

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