La partita speciale della Christillin: «Aiutaci Sarri, lascia fuori Milik»


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Ogni volta che la Juve affronta il Napoli, a Torino c’è
una donna che si strugge, divisa com’è tra l’amore
calcistico sfegatato per la Vecchia Signora e l’apprezzamento
affettuoso e ammirato per l’azzurrissima sirena partenopea.
È Evelina Christillin, amica storica della famiglia Agnelli,
tifosissima della Juve ma pure presidente del Museo Egizio di
Torino e, da qualche mese, rappresentante della Uefa nel board
Fifa.

Allora, Evelina, come stai vivendo questo combattuto
prepartita?

«Eh, la sirena Partenope è nel mio cuore e non lo dico
per piaggeria. Lo sanno tutti che adoro Napoli e la sua cultura. Ho
lavorato per anni con Martone, Servillo, ormai sono mezza
napoletana».

E come affronterai questo problema di cuore? Sarai allo
stadio?

«Guarda, devo ammettere che inizialmente avevo avuto un
attacco di codardia e pensavo di non andarci. Anche se nessuno lo
ammette, la botta madrilena non è ancora stata assorbita e
la voglia di soffrire da sola a casa c’era. Poi però mi
sono ripresa e sì, sarò allo Stadium».

Evelina però mo’, da donna a donna, da
napoletana a mezza napoletana, da amanti femmine del gioco del
pallone, diciamoci la verità. Al di là del tifo e
della fede, chi merita di più questo
scudetto?

«Allora, io ovviamente tifo Juve però,
obbiettivamente, in fondo, se proprio non dovesse vincerlo la Juve,
se c’è una squadra che merita di vincere lo scudetto
è il Napoli. Chiaramente io spero di no però è
così. Qualche settimana fa l’ho detto anche a Sarri.
L’ho incrociato in treno. Gliel’ho detto che sportivamente
ce la giochiamo ma la stima per lui e la squadra è fuori
discussione. Del resto se il campionato italiano è ancora
vivo è solo grazie a noi. Tutti gli sportivi dovrebbero
essere riconoscenti al Napoli per aver tenuto vivo l’interesse
fino all’ultimo».

Eh perché ammettiamolo, prima del gol di Diawara e,
soprattutto, del gol di Simy pensavate di avercela già fatta
pure stavolta.

«La verità? Un po’ sì, pensavamo di averla
sfangata anche quest’anno però questo ci insegna che,
come diceva il buon Trapattoni, non dire gatto se non ce l’hai
nel sacco. Io mi ero illusa, e male ho fatto!».

From: Il Mattino.

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