La pipa di Bearzot, il sigaro di Lippi. Zoff che alza la coppa
d’oro, quella stessa coppa nelle mani di Cannavaro a Berlino.
Ora c’è finalmente un’Italia che può tornare
a sognare dopo la Caporetto del 2018. Con un ct come Roberto
Mancini che ha nel dna il successo. «Non possiamo andare
all’Europeo non avendo come obiettivo vincerlo. Siamo
l’Italia, con la nostra storia, con la nostra
tradizione». Ma non solo: è un Mancini a tutto campo
che parla di Sarri e Ancelotti, del Napoli e della Champions, di
Insigne e Meret. E che fa capire che è solo questione di
tempo (poco) per vedere Di Lorenzo in Nazionale.
Mancini, sette vittorie consecutive sulla panchina
dell’Italia, come Valcareggi e Trapattoni. Nel mirino
c’è il record di Pozzo che risale agli anni 30. Meglio
di così?
«Lo speravamo tutti, ne avevamo bisogno anche, visto da dove
eravamo partiti. Ma neppure io mi sarei aspettato che tutto questo
sarebbe successo così rapidamente, con questa
intensità. Ma ora ci abbiamo preso gusto e di sicuro non ci
vogliamo fermare».
From: Il Mattino.