Sconfitta ineccepibile. Non come quella con l’Inter. Un po’ di Napoli giusto a metà del primo tempo, quando Reina respinge due volte con le sue manone. Ma per il resto è notte fonda. Il 4-2-3-1 è un disastro ma anche il 4-3-3 della ripresa è praticamente senza un raggio di luce. Gli uomini di Gattuso iniziano con Fabian che prova a dare una mano nel palleggio ai due centrali. Un’uscita che non prevede il coinvolgimento diretto di Mario Rui o Di Lorenzo per consentire agli esterni del Napoli di spingere o coprire sugli esterni di difesa della Lazio che quando avanzano fanno male. Nella ripresa ecco il 4-3-3 ma con un giro palla lentissimo, con spirito arrendevole e irritante. Non si salva nulla.
6 OSPINA
Incolpevole sul primo gol della Lazio, il colpo di Ciro Immobile è degno della Scarpa d’Oro che il bomber di Torre Annunziata ha conquistato quest’anno. E non può nulla neppure quando Luis Alberto prende la mira e centra l’angolino basso. Sfortunato, certo, poi per il resto la sua è una gara accorta nelle letture.
4,5 DI LORENZO
Sbaglia sulla rete della Lazio in maniera eclatante: lascia a Marusic troppo spazio, almeno 4 metri consentendo all’esterno biancoceleste di mirare e crossare per Immobile con troppa facilità. Ma fatica ogni volta che gli esterni di difesa spingono sul suo lato. Nella ripresa non sistema la sua prestazione.
5 MAKSIMOVIC
La scelta di Gattuso di schierarlo non è proprio azzeccata: Immobile svetta nel duello aereo che porta al vantaggio della Lazio con estrema facilità e lui si lascia incredibilmente stranito: con Manolas sente di più il senso della responsabilità ma ormai tutti i giochi sono praticamente fatti.
6 KOULIBALY
Un problema al quadricipite ne minare il rendimento e la lucidità. Diverse chiusure, in particolare nei contrasti con Immobile e Caicedo: si prende un giallo per un intervento scoordinato figlio di una condizione non perfetta, stringe i denti in maniera fiera ed esce quando si capisce che tenerlo è un rischio.
4,5 MARIO RUI
Si vede con il contagocce nell’asse con Lozano nella prima frazione, ma ha il merito di tenere lontano Lazzari dalla zona calda anche se spesso con Milinkovic che attacca dal suo lato va in affanno. Sbaglia in maniera grossolana nell’occasione del 2-0 ed è lui a dare il via alla ripartenza.
4,5 FABIAN RUIZ
Gattuso gli chiede di costruire per gran parte della prima frazione, abbassandosi provando a dare la mano al centrale. Non è esaltante in questo compito, poi la pressione della Lazio è minore e lui si alza, cercando di sfuggire alla marcatura di Escalante. Nella ripresa dà il senso della notte buia.
5 BAKAYOKO
Gioca un buon numero di palloni, gioca una gara sufficiente alla ricerca della necessità di catturare palloni, anche se spesso si lascia sfuggire Luis Alberto. Nel 4-3-3 della ripresa si mette a fare il play ma non riesce mai a dare una regolata a un gioco che il Napoli non riesce mai a prendere in pugno.
4,5 POLITANO
Brutto primo tempo. Corresponsabile sul gol di Immobile, non trova un sussulto degno di una serata così importante, ben controllato da Marusic e Radu, non riesce a far salire i giri del motore. Nella ripresa gioca più stretto, ma non si accentra mai e il rendimento è lo stesso.
4,5 ZIELINSKI
Avulso dal gioco, quasi un peso per la manovra: dovrebbe fare da pendolo con Petagna ma lo lascia da solo in balia dei difensori laziali. Non si accende, con Milinkovic ed Escalante che lo escludono dal gioco. Poi nel 4-3-3 si piazza interno per aprire le linee di passaggio a Bakayoko.
6,5 LOZANO
Si conferma l’uomo con il miglior stato di forma Guizza, scatta, cerca di creare superiorità, costringendo Luiz Felipe agli straordinari e Lazzari a faticosi raddoppi. Poi nel piattume del gioco azzurro non può che smarrirsi. Non molla mai anche quando torna sulla destra. Si arrende solo perché prende una botta alla caviglia.
5,5 PETAGNA
Tocca un numero estremamente limitato di palloni, ha un solo buono spunto per un tocco al centro per Fabian, poi combatte ma il Napoli lo vede poco e lui non è che abbia le caratteristiche per mettersi in mostra: non va meglio neppure nella ripresa, dove non viene mai servito come vorrebbe. Anzi, non viene mai servito.
6 MANOLAS
Entra e dopo una manciata di secondi arriva il gol della mazzata. Ovvio che non ha colpa, non può che arretrare davanti a Luis Alberto. Immobile gli gironzola spesso attorno, le squadre sono assai lunghe ma lui spesso e volentieri ha l’attenzione per fermare le ripartenze dei laziali.
5,5 ELMAS
Nella testa di Gattuso è il vice Insigne e quindi quando prende il posto di Politano si piazza molto dentro al campo con Lazzari che non pare dover fare chissà cosa per impedirgli di creare problemi: giocano il pallone spesso dalle sue parti ma non pare avere la forza per riuscire a saltare l’uomo.
sv GHOULAM
Prende il posto di Rui che praticamente era ormai al tappeto. Deve dare sostegno ad Elmas nella spinta sulla cerniera di sinistra ma non ha gamba e non ha neppure tanta voglia. Quando entra Akpa Akpro riesce ad avere meno pensieri anche perché la Lazio ha iniziato a fare i conti con la gara col Milan.
sv LOBOTKA
Entra quando il Napoli ha praticamente smesso di crederci. Dovrebbe alzare il ritmo del motore, ma la sua costruzione è lenta ed è prevedibile: è come se si sentisse un rumore sordo in quel motore perché si sente troppo la mancanza dei suoi big capaci di inventarsi qualcosa lì davanti.
sv MALCUIT
Lozano esce con la caviglia dolorante e tocca quindi a lui entrare: parte esterno alto ma non ne combina una di buono e a quel punto cambia posizione con Di Lorenzo, avendo il francese il compito di piazzarsi terzino. L’unica cosa che colpisce è la chioma bionda. Ma pasticci non ne combina.
5 GATTUSO
Certo, nessuno può fare a mano di Insigne, Mertens e Osimhen , neppure il Mago Merlino. Ma lui insiste in uno schieramento eccessivamente offensivo in una notte dove, viste le assenze, non c’era nulla di male a presentarsi all’Olimpico con un abito differente. Gare così spesso le ha sistemante con i cambi, ma lì in panchina non c’è nessuno che possa dare la scossa.